Maltempo in Emilia, Simone Farinelli è stato travolto dalla piena
Non è riuscito a scendere dall’auto, trascinata dalla furia dell’acqua e del fango del torrente, esondato a causa dell’ennesimo episodio di maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, in modo particolare la provincia di Bologna. Non è riuscito a mettersi in salvo come ha fatto, invece, il fratello maggiore che era seduto accanto a lui, alla guida del veicolo.
La dinamica
Per Simone Farinelli, 20enne residente a Ozzano dell’Emilia (nel Bolognese) ma originario della Valcamonica, non c’è stato nulla da fare. Il corpo del giovane è stato ritrovato ieri mattina, poco distante dall’auto, dall’elicottero dei Vigili del fuoco che stava perlustrando la zona flagellata dalla tremenda alluvione che da sabato sera ha colpito in modo particolare Bologna e la provincia, causando migliaia di sfollati.
La tragedia è avvenuta nella sera di sabato, attorno alle 20, a Pianoro, per l’esattezza nella località di Botteghino di Zocca, sull’Appennino bolognese. Stando a quanto emerso, Simone e il fratello Andrea, 23 anni da poco laureato, stavano andando a cena a casa dal compagno della madre, nel paese che dista soltanto una ventina di minuti dalla loro casa. Erano a poche centinaia di metri dalla destinazione, quando la loro Yaris bianca è stata travolta da un’onda del Rio Caurinzano, un affluente del torrente Zena.

Andrea, stando a quanto raccontato ai carabinieri, è riuscito a mettersi in salvo, mentre Simone (aveva un problema di disabilità uditiva) è rimasto incastrato all’interno dell’abitacolo e per lui non c’è stato nulla da fare. L’auto è stata trascinata dalla piena ed è stata ritrovata ieri mattina. Il fratello, invece, ha trascorso la notte nella palestra di Pianoro, insieme ad altri sfollati.
«La notizia mi colpisce da vicino – spiega il sindaco di Pianoro, Luca Vecchiettini –, perché conoscevo Simone. In tanti nella frazione di Botteghino lo conoscevano e tutti gli volevano bene, perché era un ragazzo socievole. Conosco molto bene anche Andrea, mi stringo a lui e alla famiglia».
La vittima
Simone Farinelli si era iscritto al primo anno all’Accademia di Belle Arti, aveva infatti appena superato la selezione per l’accesso, dopo essersi diplomato al liceo artistico «Arcangeli» di Bologna.
Sul profilo Instagram di Simone, bravissimo a disegnare, dominano i manga e le immagini di mostri e gargoyle. Non solo, gestiva una pagina sulla musica Metal. Era molto conosciuto a Ozzano e i suoi amici parlano di un ragazzo impegnato anche nel sociale.
Il dolore in valle
La tragedia avvenuta nel Bolognese ha colpito nel profondo anche la comunità bresciana, in modo particolare la Valcamonica. Simone, infatti, era nato il 17 luglio del 2004 all’ospedale di Esine. Il padre Antonio Farinelli, medico dirigente di Cardiologia dell’ospedale camuno, nel 2002 si era trasferito con la famiglia in provincia di Brescia da Rieti.
I due ragazzi sono cresciuti in Valcamonica, a Niardo, dove il papà è ancora residente. I due fratelli si erano trasferiti a Ozzano, nella casa dei nonni materni insieme alla madre, dopo la separazione dei genitori.
«Ciao amore mio... Sempre insieme fino alla fine». Questo il messaggio straziante postato sul proprio profilo Facebook dal padre. Tantissimi i messaggi di cordoglio, come quello di un’insegnante: «Col cuore porgo le mie più sentite condoglianze, lo ricordo come un alunno dolce e rispettoso, lo terrò tra i miei ricordi più cari di una vita trascorsa nella scuola».
Il cordoglio
La notizia ha sconvolto anche la comunità di Ozzano, dove i due fratelli e la mamma Angela vivevano insieme, nella casa dei nonni materni, da qualche anno.
«È una tragedia – ha commentato il sindaco di Ozzano, Luca Lelli –. A nome della nostra comunità ci stringiamo alla famiglia di Simone».
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