A Malonno bruciati 5 ettari di bosco, c’è la mano del piromane

Origini certamente dolose per l’incendio che, domenica sera e nel corso della notte, ha bruciato quasi cinque ettari di bosco ceduo della località Frai a Malonno, appena sotto la frazione di Landò, in una zona dove sono presenti anche alcune baite e il depuratore.
Il piromane e il rogo
Il piromane che, da anni, compie gesti inconsulti e criminali, è tornato a colpire, dopo averci già provato giovedì sera, con un focolaio che fortunatamente è subito stato intercettato e spento.
Non è andata così, purtroppo, l’altra notte, a causa del forte vento che sta spirando in queste ore anche in alta Valcamonica. Subito individuato dalla telecamere, intorno alle 20, il rogo ha visto l’intervento di alcune squadre dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, coordinate dal Gruppo intercomunale della Comunità montana e dai due direttori delle operazioni di spegnimento Dario Entrade e Fabian Troletti.
Le operazioni
L’aggressione alle fiamme è stata poderosa e ha portato a spegnere gran parte del fronte già nella notte di domenica. Ma lunedì le squadre sono tornate in quota per la bonifica e per spegnere due focolai che erano tornati a fumare. I volontari sono rientrati a metà pomeriggio, dopo un’intera mattinata di lavoro, ma sul posto sono rimasti alcuni uomini della Protezione civile di Malonno a monitorare l’area, per scongiurare eventuali altre riprese, sempre possibili a causa del vento caldo.
A differenza che in altre occasioni, quando l’oscurità non ha permesso alle squadre di operare, qui ha funzionato molto bene la nuova autobotte da 10mila litri acquistata di recente, che ha facilitato la spola dalle frazioni per rifornire le motopompe e i moduli antincendio. Non solo, l’area bruciata si estende nei pressi delle strade comunali per le frazioni malonnesi, anche se il versante è molto impervio.
In supporto sono intervenuti anche i carabinieri forestali, che si sono messi sulle tracce del piromane.
L’appello
Nel frattempo i sindaci della zona fanno appello alla popolazione, perché segnali ogni movimento sospetto e monitori il territorio. Anche a Berzo Demo, nelle ultime settimane, ci sono stati alcuni tentativi di innesco per opera della stessa mano.
«I prossimi giorni sono ancora a rischio – commentano Gian Battista Sangalli della Comunità montana e Roberto Galli del Gicom –, siamo in balia di scellerati, tutte le squadre sono in allerta. Sul dolo non c’è dubbio, per fortuna lavoriamo in modo efficace ed efficiente, il Gicom funziona bene. Chiediamo alla gente di vigilare e di non accendere fuochi di ripulitura, per scongiurare ogni pericolo».
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