La bresciana Nicol Manenti vince il CantaBozzolo nel Mantovano

Una voce bresciana conquista il CantaBozzolo. E che voce! Quella di Nicol Manenti, di Cazzago San Martino, 28 anni, abituata a trionfare in kermesse canore ma stupita dalla sua stessa impresa sabato sera nel comune mantovano di Bozzolo. «Il livello era molto alto – spiega Nicol – e non mi aspettavo di vincere: il fatto che il risultato sia stato inaspettato però non fa che renderlo ancora più gradito».
Il concorso canoro
Il CantaBozzolo è giunto alla sua decima edizione con una formula consolidata e che garantisce qualità: a guidare la giuria è un personaggio del mondo della musica che cambia ogni anno e in questa edizione è toccato a Silvia Mezzanotte, voce dei Matia Bazar. Accanto a lei altri volti noti, su tutti quello del comico Enrico Beruschi.
CantaBozzolo, poi, negli ultimi anni ha spesso lanciato ragazzi e ragazze come un trampolino verso grandi traguardi: Mimì Caruso vinse X-Factor dopo avere conquistato il secondo posto in questa kermesse. Anche perché la selezione è affidata al maestro Marcello Cirillo, volto noto in Rai: Nicol l’ha passata, entrando nei 13 finalisti su 28 aspiranti, e col primo posto di sabato ha vinto una borsa di studio proprio per l’Accademia del maestro Cirillo. «A Roma sarà una nuova esperienza – sottolinea Nicol – che mi arricchirà molto. Ai talent show, invece, al momento non penso: ho preso parte, appena 18enne, a “The voice of Italy” nella squadra di Noemi. Era il 2015, sono passati dieci anni ormai, ma è una esperienza che non scorderò mai».
A Bozzolo si è esibita con «Sto male» di Lara Fabian: una scelta particolare. «È una canzone in italiano nata però in francese: l’ho scelta perché è molto emotiva e perché è tecnicamente difficile. Voglio sempre complicarmi la vita nelle scelte che faccio».
Anche la sorella in gara
In gara sabato sera c’era anche Debora Manenti, sorella minore (26 anni) di Nicol, che vive a Capriolo e che ha portato una canzone insolita per questi concorsi, una melodia hip hop. Come a dire che intonazione e voce sono anche una questione di genetica. C’è rivalità tra loro? «Assolutamente no, anzi c’è un ottimo rapporto. Durante i concorsi ci supportiamo a vicenda e quando una di noi due vince, come è successo tante volte, siamo contente per chi arriva nel podio, indipendentemente da tutto».
Sogni nel cassetto? «Al momento sono in cerca di occupazione e mi piacerebbe vivere con la musica. C’è comunque il piano B: quello di diventare chef».
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