Israele attacca l’Iran: raid su siti nucleari e militari

Netanyahu: «Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere la minaccia». Khamenei preanuncia una «dura risposta», gli Usa negano il loro coinvolgimento
Vigili del fuoco davanti a un edificio colpito nel nord di Teheran - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Vigili del fuoco davanti a un edificio colpito nel nord di Teheran - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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Sfidando il monito di Donald Trump e sabotando di fatto i suoi negoziati con Teheran sul nucleare, Israele ha lanciato nella notte una serie di attacchi «preventivi» in Iran contro impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali. Una mossa che ha fatto schizzare il prezzo del petrolio e che rischia di aprire un terzo fronte di guerra dopo quello in Ucraina e a Gaza. Un altro schiaffo per The Donald, dopo che anche Vladimir Putin ha tirato dritto per la sua strada.

La telefonata

Un edificio colpito da un raid israeliano - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Un edificio colpito da un raid israeliano - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

La decisione è stata presa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu lunedì scorso, quando ha chiamato il presidente americano informandolo della sua intenzione e inducendolo ad evacuare il personale americano in Medio Oriente per il timore di ritorsioni iraniane. «Siamo in un momento decisivo nella storia di Israele», ha dichiarato Netanyahu in un videomessaggio registrato. «Pochi istanti fa Israele ha lanciato l’Operazione Leone Nascente, un’operazione militare mirata a contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia», ha aggiunto, suggerendo quindi che l’offensiva per neutralizzare il programma nucleare del nemico potrebbe protrarsi.

Gli attacchi

Poche ore prima, per la prima volta in 20 anni, l’Aiea aveva censurato l’Iran per non aver ottemperato alle indagini in corso sulle attività nucleari del Paese. Media e testimoni iraniani hanno riferito di esplosioni, tra cui quella presso il principale impianto di arricchimento dell’uranio del Paese a Natanz, mentre Israele ha dichiarato lo stato di emergenza in previsione di attacchi missilistici e droni di rappresaglia. La televisione di stato iraniana ha riferito che Hossein Salami, il capo del corpo d’élite delle Guardie Rivoluzionarie, è stato ucciso così come il capo di stato maggiore dell’esercito Mohamamd Bagheri. Secondo l’emittente dello stato islamico, diversi bambini sono stati uccisi in un attacco su un’area residenziale della capitale. Gravemente ferito Ali Shamkhani, consigliere politico del leader Ali Khamenei.

Gli obiettivi

Israele ha preso di mira gli scienziati iraniani sospettati di lavorare a una bomba nucleare, il programma di missili balistici di Teheran e l’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, nell’Iran centrale. Secondo Tel Aviv, la repubblica islamica aveva materiale sufficiente per realizzare 15 bombe nucleari in pochi giorni. Oltre a estesi attacchi aerei, il Mossad, l’agenzia di spionaggio israeliana, ha condotto una serie di operazioni segrete di sabotaggio all’interno dell’Iran, secondo Axios. Queste operazioni miravano a danneggiare i siti missilistici strategici di Teheran e le sue capacità di difesa aerea. Sia Israele che l’Iran hanno chiuso il loro spazio aereo.

«Risposta severa»

La repubblica islamica ha preannunciato una risposta severa, accusando anche gli Usa di un aiuto diretto. «Il regime sionista si è procurato un destino amaro e doloroso e lo subirà sicuramente», ha dichiarato Khamenei promettendo che Israele «subirà una dura punizione». Il segretario di Stato Usa Marco Rubio si è precipitato a precisare che «Israele ha intrapreso un’azione unilaterale contro l’Iran» e che gli Usa «non sono coinvolti».

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Donald Trump, presidente degli Stati Uniti - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

«Israele ci ha comunicato di ritenere che questa azione è necessaria per la propria autodifesa. Il presidente Trump e l’amministrazione hanno adottato tutte le misure necessarie per proteggere le nostre forze e rimanere in stretto contatto con i nostri partner regionali», ha aggiunto, mettendo in guardia l’Iran a «non prendere di mira gli interessi o il personale statunitense». Trump ha convocato per oggi una riunione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Ieri aveva affermato che un attacco israeliano contro l’Iran «potrebbe benissimo verificarsi» ma aveva ribadito la sua speranza in una soluzione pacifica grazie ai negoziati, che dovevano proseguire domenica. All’emittente Usa Fox News ha poi aggiunto che l’Iran «non può non avere una bomba nucleare», auspicando di «tornare al tavolo delle trattative».

La posizione di Tajani

Tajani durante la riunione di emergenza alla Farnesina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Tajani durante la riunione di emergenza alla Farnesina - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

«La nostra posizione è quella del dialogo – ha detto ai microfoni del Tg5 Antonio Tajani, ministro degli Esteri –. Ci auguriamo che possa riprendere quanto prima il confronto tra Israele e Iran. Sappiamo bene che la situazione è molto complicata, ma non esiste altra soluzione che quella diplomatica. Ci auguriamo che possano cessare i combattimenti il prima possibile, azioni e reazioni sono pericolose, la situazione nell’area rischia di esplodere». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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