Indennizzi per i ritardi dei treni, nessuna sanzione per Trenord

A stabilirlo, in merito alla vicenda degli abbonati «Io viaggio in Lombardia», è stata l’Autorità di regolazione dei trasporti: «Modalità di calcolo più favorevole ai passeggeri»
Passeggeri in attesa in stazione
Passeggeri in attesa in stazione
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I criteri e i calcoli di Trenord non solo sono conformi alle disposizioni in materia, ma risultano essere più favorevoli ai viaggiatori. In sintesi: nessuna sanzione alla società e archiviazione parziale dell’istruttoria. È quanto ha scritto nero su bianco l’Art (l’Autorità di regolazione dei trasporti), che a luglio dell’anno scorso aveva aperto un procedimento nei confronti di Trenord in merito alla correttezza della modalità utilizzata dalla società nel calcolare l’indennizzo per ritardi degli utenti con abbonamento integrato Ivol (Io viaggio in Lombardia). Abbonamento con il quale si può viaggiare sui servizi di trasporto pubblico locale di tutta la Lombardia e che, fino al 1° settembre di quest’anno (previsti degli aumenti), ha un costo di 116 euro con validità mensile, 333 euro per quello trimestrale e 1.100 per l’annuale.

Il caso

L’Autorità aveva aperto il procedimento a seguito di un reclamo, nel quale si richiedeva la correttezza della «modalità utilizzata da Trenord nel diniego del diritto all’indennizzo da ritardo per maggio, settembre, ottobre e novembre 2023, per la direttrice numero 7 Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, dallo stesso abitualmente utilizzata». La risposta era stata chiara: «Nel caso di abbonamenti Ivol, il valore viene elaborato sull’andamento della totalità delle direttrici».

Una risposta che, dopo le varie audizioni caratterizzate da simulazioni e buoni propositi, ha convinto l’Art, che ha archiviato parzialmente il procedimento. «La modalità di elaborazione del valore dell’indennizzo degli abbonamenti integrati Ivol, operata da Trenord sulla base dell’andamento della totalità delle direttrici, senza tenere conto di quella utilizzata dal passeggero in maniera abituale, risulta essere la modalità di calcolo più favorevole nei confronti dei viaggiatori, in quanto, rispetto a quella elaborata sulla base di una singola direttrice, è idonea a garantire concretamente il diritto all’indennizzo da ritardo in favore dei titolari di un abbonamento integrato, che nel periodo di validità dello stesso incorrono in un susseguirsi di ritardi o soppressioni».

Dalla società

Resta aperta, ancora per pochi giorni, la possibilità da parte dei terzi interessati – si legge nella parte conclusiva delle 16 pagine della delibera pubblicata il 24 luglio – di «presentare entro 30 giorni delle osservazioni in merito agli impegni dichiarati ammissibili».

«L’Autorità ha disposto l’archiviazione del procedimento, anche a fronte del nostro impegno – si legge nella nota della società – a includere nel calcolo dell’indennizzo le soppressioni parziali, già considerate a partire dall’indennizzo per febbraio 2025, anche per i mesi da luglio 2024 a gennaio 2025». Trenord, inoltre, promuoverà sui propri canali una campagna informativa rivolta ai passeggeri per diffondere la conoscenza della possibilità di accesso all’indennizzo e di richiederlo per le mensilità da luglio 2024.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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