Inchiesta urbanistica Milano, Sala va avanti: «Le mie mani sono pulite»

La Redazione Web
Mentre l’assessore Tancredi si è dimesso, il primo cittadino si dice più che mai motivato a fare il suo dovere
Giancarlo Tancredi e Giuseppe Sala durante il consiglio comunale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Giancarlo Tancredi e Giuseppe Sala durante il consiglio comunale - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Va avanti il sindaco di Milano Giuseppe Sala, anche dopo l’indagine a sua carico nelle inchieste sull’urbanistica. E dopo giorni bui di riflessione, sofferenza, dubbi, rilancia l’azione politica sua e della giunta per la città di Milano, come gli ha chiesto anche il Pd, il partito di maggioranza relativa che lo sostiene. Fa invece un passo indietro, come atteso, l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune Giancarlo Tancredi, per cui la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari. Per lui mercoledì ci sarà l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.

Giancarlo Tancredi si è dimesso - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Giancarlo Tancredi si è dimesso - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Giuseppe Sala è intervenuto oggi in Consiglio comunale con un discorso di 28 minuti per «essere chiarissimo». «Le mie mani sono pulite», ha assicurato e, nonostante abbia «pensato seriamente a non andare avanti», a causa di una inchiesta che è «fonte di grandissima sofferenza» ora «sono più che mai motivato a fare il mio dovere e a proseguire nell’incarico che i milanesi mi hanno democraticamente affidato».

Le dichiarazioni

«È dal gennaio del 2009 che ho dato professionalmente e umanamente tutto quello che ho a Milano», ha ricordato spiegando che intende proseguire non per «soddisfazione personale o per mia ambizione», ma per fare il suo «dovere fino in fondo» come gli diceva suo padre. Ma prima di questo annuncio, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. Ha premesso di non voler «dare giudizi sull’operato della magistratura» ma poi, ricordando di aver saputo dell’indagine su di lui dai media, si è rivolto a tutti i colleghi politici con una domanda: «Sta bene a chi governa o ambisce a governare una città o un Paese che indagini riservate diventino pubbliche? Ricordo a chi approfitta, politicamente, di situazioni come quella che la mia amministrazione sta vivendo: oggi a me, domani a te».

E ha avvisato l’opposizione che con «comportamenti sguaiati» non ha alcuna speranza di destabilizzarlo. «Nella mia vita ho affrontato problemi cento volte più gravi, cose del genere non producono nessun effetto su di me» ha aggiunto con conseguente scambio di battute con il consigliere di FdI Enrico Marcora che ha pubblicato una sua foto in completo da carcerato di cui Sala ha detto di aver parlato con la premier Giorgia Meloni e con Ignazio La Russa. «Giustizia e politica devono occuparsi di ambiti diversi e la nostra risposta a quello che sta succedendo – ha esortato – deve essere politica, nel segno della più alta tradizione di Milano».

«Milano è rinata»

Sala ha citato non solo il padre, ma anche l’urbanista Carlo Ratti e Legambiente Lombardia (che con un lapsus, subito corretto, ha chiamato Lega lombarda) per spiegare che «Milano è rinata e non deve chiedere scusa», che i grattacieli non sono il male e che la città si sta trasformando in una metropoli. Un processo che avviene a prescindere dall’amministrazione comunale che è chiamata a «gestire, correggere e migliorare».

Quindi con la maggioranza che lo sostiene «con responsabilità e cuore», ha aggiunto citando lo storico sindaco Antonio Greppi, ora «abbiamo il dovere di mantenere gli impegni presi», che vanno dal piano casa straordinario alla cura dei servizi, allo stadio su cui a settembre il Consiglio dovrà esprimersi «per rispettare i tempi che il progetto richiede». 

«Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature in cui mi è stato dato l’onore e l’onere di essere sindaco di Milano si è sempre ed esclusivamente basato su ciò che ritengo essere l’interesse delle cittadine e dei cittadini. In tutto ciò che ho compiuto nel mio mestiere di sindaco, non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio personale vantaggio». «Oggi – ha concluso – ono più che mai motivato a fare il mio dovere. Se la maggioranza c’è io ci sono con passione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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