Il presidente della Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari

La Redazione Web
È indagato per corruzione insieme agli imprenditori Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Mauro Vianello
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria - Foto Ansa/Riccardo Antimiani © www.giornaledibrescia.it
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria - Foto Ansa/Riccardo Antimiani © www.giornaledibrescia.it
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Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stato messo agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza con l’accusa di corruzione.

Sono state emesse misure cautelari anche per Paolo Emilio Signorini, attuale amministratore delegato e direttore generale di Iren e all’epoca dei fatti presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, destinatario di custodia cautelare in carcere.

Ai domiciliari, come il presidente Toti, ci sono anche gli imprenditori portuali Aldo Spinelli, Mauro Vianello, il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada e il capo di gabinetto del presidente ligure Matteo Cozzani accusato anche di agevolare l’attività mafiosa di Cosa Nostra.

Le accuse

Al presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e di avere ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni. Tra questi quelli di «trovare una soluzione» per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da «libera» a «privata», agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali, velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova (controllata al 55% dalla Spinelli), pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante; assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade; agevolare l'imprenditore nella pratica del «tombamento» di Calata Concenter.

Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, è accusato di corruzione elettorale, aggravato perché per l’accusa avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. A Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista «Cambiamo con Toti Presidente», Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato in concorso con il presidente della Regione Liguria il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020.

A Toti e a Cozzani è stato inoltre contestato di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.

Com’è nata l’inchiesta

L’inchiesta nasce dalla trasmissione di atti per competenza proveniente dalla Procura della Repubblica della Spezia che ha svolto indagini in un procedimento collegato, nell’ambito del quale oggi è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia.

Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento e osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della Procura della Spezia. L’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti finanziamenti ritenuti illeciti per la compagine politica facente capo a Giovanni Toti, erogazioni ritenute illecite di varie utilità in favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’individuazione delle determinazioni sollecitate, promesse e/o adottate dagli indagati pubblici ufficiali a fronte dei finanziamenti e utilità ricevuti.

Sono in corso perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica.

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