Il cantiere al lago Bianco sarà monitorato anche dall’Unione Europea

Il Parlamento Europeo ha deciso di tenere aperta la petizione inviata dal comitato e la Commissione Europea fa sapere che proseguirà lo studio del materiale ricevuto. Chiesto anche un sopralluogo
Il cantiere al lago Bianco (foto di ottobre 2023) - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il cantiere al lago Bianco (foto di ottobre 2023) - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Il Parlamento Europeo tiene aperta la petizione sul cantiere al lago Bianco inviata dai comitati a novembre e la Commissione Europea monitorerà da vicino la situazione al passo Gavia, al confine tra le province di Sondrio e Brescia.

È l’esito dell’audizione che si è tenuta nel pomeriggio di oggi al Parlamento Europeo, che ha preso in esame la richiesta del comitato Salviamo il Lago Bianco e di altre associazioni ambientaliste di intervenire per preservare l’habitat protetto dove la scorsa estate sono iniziati gli scavi per realizzare il sistema di presa che permetterà di portare l’acqua del lago, a 2.606 metri di quota, fino a valle, a Santa Caterina di Valfurva (Sondrio). L’obiettivo del progetto, approvato in via definitiva nel 2019, è riqualificare l’impianto per la neve artificiale delle piste di sci da fondo di Valfurva: l’acqua prelevata dal lago sarà trasformata in neve, mentre per preservare il livello del lago una quantità equivalente di acqua sarà ripompata all’interno del lago attingendo dal torrente Gavia, a circa 2.500 metri di altitudine.

I danni

Per il comitato Salviamo il Lago Bianco il cantiere ha già provocato una serie di danni ambientali all’interno delle zone protette Parco dello Stelvio e Riserva Tresero Dosso del Vallon: quest’ultima era stata istituita nel 2007 come misura di compensazione a una condanna della Corte di Giustizia europea nei confronti dell’Italia per non avere rispettato le normative comunitarie all’interno della ZPS (Zona Protezione Speciale) Parco nazionale dello Stelvio. Da allora, tuttavia, non sono ancora stati adottati né i piani di gestione né il regolamento, che quindi non sono ancora in vigore.

L’audizione

Per questa ragione, dopo esposti e diverse diffide inviate alle autorità locali nei mesi scorsi, il comitato Salviamo al Lago Bianco si è rivolto direttamente alle istituzioni europee. I contenuti della petizione sono stati illustrati da Matteo Lanciani, bresciano della Franciacorta e anima del Viandante di Provaglio d’Iseo: «Una bella soddisfazione», ha commentato a fine seduta. In collegamento Lanciani, a nome dei tanti cittadini che supportano l’attività dei comitati, ha lanciato «il nostro grido di aiuto alla comunità europea come ultima speranza per la salvezza del Lago Bianco e del Parco Nazionale dello Stelvio». La risposta dell’aula è stata unanime: tutte le forze politiche presenti si sono espresse a favore del mantenimento della petizione e quindi il cantiere al lago Bianco resterà un tema da esaminare da vicino.

Lo ha ribadito anche Filippo Mattioli, consulente legale della Commissione Europea, che ha spiegato che a Bruxelles è ancora in corso l’analisi del materiale inviato dal comitato e che lo studio proseguirà con attenzione.

La richiesta del sopralluogo

L’eurodeputata Maria Angela Danzì (Movimento 5 Stelle) ha espresso la volontà di chiedere alla Commissione Europea un sopralluogo al cantiere non appena sarà riaperta la strada per il passo Gavia, chiusa da ottobre. «Siamo molto preoccupati per i danni causati su questo sito da un progetto peraltro autorizzato sulla base di uno studio di incidenza ambientale precedente al recepimento delle linee guida europee» ha detto Danzì, che già a gennaio aveva presentato un’interrogazione in merito. Danzì ha sottolineato che andrà verificato il rispetto dei requisiti richiesti dalle normative comunitarie e si è detta intanto soddisfatta della risposta del Parlamento Europeo. «Oggi non possiamo pensare di non preservare i nostri patrimoni naturali e le risorse idriche che abbiamo», ha aggiunto.

Adesso i comitati dovranno aspettare un feedback della Commissione Europea e di capire quando verrà fatto il sopralluogo. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia