Con la Summer school gli studenti europei rilanciano il borgo di Vione

L’obiettivo era chiaro sin da principio: valorizzare gli edifici storici di montagna, in particolare quelli della Valcamonica, nello specifico quelli del borgo di Vione, attraverso lo sguardo e le abilità dei più giovani. Lo hanno fatto quest’estate una quarantina di studenti provenienti da tutta Europa, grazie alla Summer school promossa dall’Università di Brescia insieme ad alcuni partner, tra cui l’Université Savoie Mont Blanc in Francia e l’Università di Saragozza in Spagna, due atenei molto radicati nelle terre alte dei rispettivi Paesi. A guidare la scuola e la delegazione c’era Fausto Minelli, professore ordinario di Tecnica delle costruzioni del Dicatam (Dipartimento di Ingegneria civile, architettura, territorio, ambiente e di matematica) a Brescia.
Tappa finale
L’ultimo atto è andato in scena nei giorni scorsi, con una settimana di studio tra Vione e la città dedicata alla valorizzazione strutturale ed energetica degli edifici storici in ambito montano e rurale. La quarantina di giovani ha lavorato alternando tre giornate di attività in città e altre a Vione, approfondendo in particolare lo studio di alcuni edifici simbolici del cuore del paese, ovvero l’ex chiesetta di San Sebastiano e Casa Vertece, immobili già protagonisti del progetto «Vione laboratorio permanente».
La consegna data agli studenti era di conciliare strategie di miglioramento statico, sismico ed energetico attraverso soluzioni tecniche mirate al recupero degli edifici realizzati nella muratura tipica delle vallate alpine. «Oltre al valore scientifico – spiega il prof Minelli – l’esperienza è stata un’occasione unica per l’incontro e lo scambio culturale tra giovani europei, provenienti da otto Paesi, contribuendo a rafforzare quello spirito di comunità che è alla base dei programmi di mobilità Erasmus».
Il progetto
La Summer school si inserisce nel quadro del programma Erasmus+ finanziato dall’Unione europea e della rete accademica internazionale Unita, che riunisce dodici università di aree montane e di lingua latina, situate principalmente in Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Romania. Con la settimana vionese non si conclude però il progetto, che proseguirà nei prossimi anni nelle università partner, ovvero prima a Chambéry in Francia e successivamente a Saragozza.
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