Cronaca

Fuga di Gpl dal distributore: a Desenzano via Monte Corno è «zona rossa»

Il gas è fuoriuscito da un cisterna interrata. Scongiurata l’esplosione: oggi i nuovi rilievi
La strada alta che collega la Valtenesi a Desenzano chiusa
La strada alta che collega la Valtenesi a Desenzano chiusa
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Via Monte Corno ieri è diventata zona rossa: una perdita di Gpl dal distributore di carburante ha portato alla mente, seppur con le dovute proporzioni, quanto accaduto pochi giorni fa a Roma, dove un episodio molto simile è degenerato in un’esplosione con esiti drammatici. Il gas, fuoriuscito da una cisterna interrata, ieri ha invaso i pozzetti tecnici e ha iniziato a ebollire, sprigionando vapori potenzialmente pericolosi. A far scattare l’allarme è stato proprio il comportamento del Gpl in fase liquida, che ha richiesto l’attivazione immediata delle squadre specializzate.

I nuclei speciali

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Castiglione delle Stiviere, Salò e Brescia, insieme a Carabinieri, Polizia di Stato e Locale. La zona è stata isolata. Chiusi tutti gli accessi a via Monte Corno dalla rotatoria dell’Aldi, via San Benedetto sia nel tratto da e verso Padenghe, sia in quello che scende a Desenzano, e via Remato fino alla rotatoria su via Marconi a Padenghe. Di fatto, è rimasta interdetta tutta la «strada alta» che collega la Valtenesi a Desenzano, con importanti disagi per la viabilità.

Nel frattempo sono stati attivati anche i nuclei Nbcr (Nucleare batteriologico chimico radiologico) di Monza Brianza e Brescia, specializzati nella gestione di contenimento e prevenzione in caso di dispersione di sostanze pericolose. In una seconda fase, una volta disposto lo svuotamento completo del serbatoio, è arrivato da Mestre anche il nucleo travasi Nbcr, dotato di attrezzature specifiche per il trasferimento controllato del Gpl. A differenza di quanto accaduto a Roma, dove la fuga di Gpl da un distributore aveva saturato l’aria provocando un’esplosione con diversi feriti e un morto, a Desenzano la dispersione è rimasta contenuta e non si è creata una saturazione in atmosfera, scongiurando il rischio di innesco.

Si cerca ancora l’origine

Secondo le prime ricostruzioni, la perdita potrebbe avere avuto origine da un pozzetto di intercettazione in prossimità della cisterna, oppure dal punto di travaso. Non è stato possibile, ieri, individuare con precisione la rottura, ma i segnali di ebollizione nei pozzetti hanno spinto i tecnici ad adottare la massima precauzione. Tra i soggetti coinvolti c’è anche la Protezione civile del Basso Garda, allertata per fornire supporto logistico: hanno distribuito acqua, preparato panini per il personale impegnato.

L’intervento si è protratto fino a sera inoltrata. Sono ora in corso gli accertamenti tecnici per verificare le condizioni dell’impianto e stabilire le cause dell’accaduto. Nessuna persona è rimasta ferita, né si sono registrati danni a edifici o strutture vicine.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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