Delitto di Garlasco, nell’inchiesta c’è un nome nuovo

Spunta un nuovo nome nelle indagini sul delitto di Garlasco. A farlo sono stati i carabinieri che lunedì hanno convocato in caserma la madre di Andrea Sempio, al momento unico indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. «Non capisco cosa c'entri», ha reagito davanti ai militari la donna, Daniela Ferrari, che dopo aver sentito quel nome si è sentita male. E a distanza di giorni, sostiene l'avvocato Angela Taccia che difende il figlio, «è provata e continua ad avere crisi di panico».

Sull'identità di questa persona c'è il massimo riserbo. «Il suo nome non l'avevo mai sentito – si limita a dire il legale –. Non lo conosco, né lo conoscono Andrea e suo padre. Non escludo che lo conosca la madre, non lo so. Mi ha riferito che si è avvalsa della facoltà di non rispondere alla prima domanda, un suo diritto, e che, nonostante questo, le hanno posto altre domande tra le quali una relativa a una terza persona».
Un uomo, probabilmente già ascoltato dai carabinieri, la cui testimonianza potrebbe far crollare l'alibi di Sempio per quella mattina di 18 anni fa. Per il momento è un rincorrersi di dubbi e di ipotesi che alimentano il mistero attorno a questo delitto, nonostante la condanna definitiva a 16 anni di Alberto Stasi, all'epoca fidanzato della vittima. «Per ora – sostiene l'avvocato Antonio de Rensis, legale di Stasi – siamo di fronte a dichiarazioni personali che non hanno alcun riscontro, che possono essere vere oppure no, e che ci hanno descritto una mattinata, quella del delitto», quando Sempio si recò in libreria a Vigevano, come ha sempre dichiarato e come dimostrerebbe il tagliando di un parcheggio trovato dai suoi genitori un anno dopo l'omicidio. Ma la testimonianza di questa terza persona, aggiunge il legale, «potrebbe riscrivere la storia».
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