Darfo piange il piccolo Tommaso, morto a soli 22 mesi

Il malore improvviso, poi il decesso nella serata di ieri in ospedale a Bergamo. Una tragedia inspiegabile, che colpisce una famiglia residente nella frazione di Angone
La frazione di Angone - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
La frazione di Angone - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
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Una famiglia spezzata in due dal dolore. Una comunità piccola, ma molto unita, completamente sotto choc. E un’intera vallata che non riesce a darsi pace perché è impossibile trovare un briciolo di senso per quanto accaduto. Occhi bassi e pieni di lacrime, nella frazione Angone di Darfo, per la scomparsa del piccolo Tommaso, di appena ventidue mesi, mancato l’altra sera per un malore improvviso, inspiegabile e inaccettabile.

I soccorsi

Il bimbo, la scorsa settimana, mentre era in casa, ha avuto grosse difficoltà respiratore e cardiache: subito è stato chiesto l’intervento dei medici e il piccolo è stato immediatamente portato nell’ospedale di Bergamo dove ha lottato tra la vita e la morte sino a ieri sera, quando purtroppo è volato in cielo.

Tommaso avrebbe compiuto due anni il prossimo mese di febbraio, ma quel traguardo tanto significativo non lo raggiungerà mai. I genitori, Alessia e Mirko, avrebbero voluto donare gli organi del loro unico figlio, ma non è stato possibile.

Il funerale

La minuscola bara bianca, accompagnata da mamma e papà, è stata trasportata nel tardo pomeriggio di oggi nella sala del commiato dell’agenzia funebre Deleidi Letari di Boario, dove resterà sino a domenica quando, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della neve a Boario, verrà celebrato il funerale (la veglia sarà invece domani alle 17.30).

A provare a sorreggere i genitori, in un’impresa quasi impossibile, ci sono i quattro nonni e i tre bisnonni, con anche le due cuginette, con le quali Tommaso giocava molto spesso. La famiglia del piccolo è piuttosto conosciuta nel paese di Angone per il suo impegno nella comunità, in particolare il nonno paterno, per il suo grande lavoro nel gruppo degli alpini. Anche il parroco, don Danilo Vezzoli, fatica a trovare le parole, perché «il dolore per un innocente mette tutti a dura prova, se non ricercando lo sguardo della fede».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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