Cronaca

Condividere e donare i libri: dalle biblioteche al «bookcrossing»

Quasi tutti hanno dei volumi che non leggono più e sono abbandonati sugli scaffali di casa: se donarli in biblioteca può a volte diventare difficoltoso, più semplice è condividerli attraverso i progetti di scambio nati negli ultimi anni
Alcuni libri con l'etichetta di Bookcrossing.com © www.giornaledibrescia.it
Alcuni libri con l'etichetta di Bookcrossing.com © www.giornaledibrescia.it
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È facile riempire la casa di libri. Soprattutto se si è assidui lettori – magari appartenenti a quella categoria che non apprezza gli ebook – con l’esigenza di acquistare volumi, di possederli e di sentirli propri.  Capita però che con il passare degli anni molti libri non vengano più sfogliati, diventando semplici soprammobili impolverati. La conclusione è la stessa per tutti: «Piuttosto che buttarli li regalo».

Le biblioteche

Un ragionamento logico, e anche dai fini nobili, ma che nella realtà si scontra con alcune problematiche. Se vogliamo infatti donare dei libri alle biblioteche, i luoghi che per antonomasia li ospitano, incappiamo in una serie di complicanze che a qualcuno potrebbero far storcere il naso. «I libri devono essere in buonissimo stato, quasi nuovi, devono avere meno di 10 anni, non devono contenere appunti, sottolineature e macchie, non devono essere enciclopedie, vocabolari o testi scolastici di ogni ordine e grado», queste ad esempio sono le regole che si possono leggere sul sito di una biblioteca in provincia di Brescia. 

L'interno della Biblioteca Queriniana © www.giornaledibrescia.it
L'interno della Biblioteca Queriniana © www.giornaledibrescia.it

Logicamente il tutto è dovuto al fatto che una donazione corposa provocherebbe una mole di lavoro quasi impossibile da smaltire per i bibliotecari. Non si tratta dunque di mancanza di voglia, piuttosto di una possibile difficoltà nel controllo e nella gestione di tutto il materiale ricevuto. 

Il punto dunque si fissa proprio sulle regole. Non ne esistono di comuni a tutte le biblioteche, perché ognuna decide per conto proprio. Risulta quindi impossibile redigere un regolamento univoco che aiuti i donatori. Se si vogliono regalare dei libri a una biblioteca la cosa più semplice da fare è contattare direttamente i bibliotecari che ci lavorano e chiedere a loro, oppure controllare sul sito dell’Opac (il portale della Rete bibliotecaria bresciana e cremonese), che dedica una pagina a ogni singola biblioteca e in alcuni casi dà già delle informazioni per le donazioni. In molti casi è poi lo stesso bibliotecario a decidere se i volumi possono entrare a far parte della collezione.

La nuova biblioteca di Roncadelle © www.giornaledibrescia.it
La nuova biblioteca di Roncadelle © www.giornaledibrescia.it

Oltre alle biblioteche che aderiscono all’Opac, esistono poi quelle delle associazioni, delle istituzioni o delle organizzazioni. Anche in questo caso ogni realtà ha le sue regole per gestire le donazioni. Sul sito dell’Università degli Studi di Brescia, ad esempio, c’è una pagina dedicata al tema

Le grandi collezioni

Un capitolo a parte meritano le grandi collezioni di privati che finiscono sugli scaffali delle biblioteche. In questo caso si parla di volumi di pregio, spesso pezzi unici che vanno ad arricchire con qualità i cataloghi a disposizione degli utenti. Tendenzialmente, dunque, quando la donazione arriva da personaggi di spicco, critici e letterati o professori, le biblioteche accettano con piacere i testi. 

Sul nostro territorio l’ultima donazione importante è stata quella del critico cinematografico Alberto Pesce, che ha deciso di donare 4mila libri alla Biblioteca Queriniana. Pesce ha spiegato che voleva evitare i suoi libri «si squagliassero» e ha deciso di affidare la sua collezione a una biblioteca istituzionale, che fosse centro di ricerca per studiosi, insegnanti, formatori, laureandi.

Un’altra donazione importante è arrivata in estate a Montichiari. Qui non si parla di una biblioteca, bensì di un centro diurno, ma la sostanza poco cambia. A luglio il ricercatore e storico Daris Baratti ha regalato al centro Casa Bianca un migliaio di libri di generi diversi: dai gialli alla narrativa varia con i classici, passando dai testi di cucina, alimentazione e giardinaggio, arrivando fino alla saggistica.

Lo scambio

Per chi ha dei libri «in esubero» c’è però un’ulteriore possibilità: il «bookcrossing». In italiano potremmo definirlo come il «passalibro». Si tratta di una pratica che prevede di lasciare in un luogo pubblico un libro affinché possa essere preso da un’altra persona. A dare il via a questa iniziativa è stata la nascita di un sito che si chiama, per l’appunto, bookcrossing.com

«Benvenuti nella biblioteca del mondo» si legge sull’homepage del sito. E il concetto che sta alla base del sistema in effetti è proprio questo. Una grandissima collezione di libri, sparsi per il mondo e potenzialmente a disposizione di tutti. L’unica condizione indispensabile è che le persone abbiano voglia di offrire i propri volumi, ma d’altronde «Se ami i tuoi libri lasciali andare» è anche l’invito del New York Times

Alcuni libri vengono lasciati sulle panchine - Foto Unsplash
Alcuni libri vengono lasciati sulle panchine - Foto Unsplash

Il procedimento è abbastanza semplice. Dopo la registrazione sul sito si deve scaricare un’etichetta da incollare al libro che si vuole rendere disponibile per gli altri utenti. A questo punto il volume può essere «rilasciato in libertà» in un parco, in una stazione, su un pullman o al tavolo di un ristorante. Un’altra persona lo troverà e dopo averlo letto avrà a sua volta l’opportunità di lasciarlo dove preferisce. Il sito permette di tenere poi controllato il percorso fatto dal libro e di commentarlo con altri utenti. Per gli ideatori del sito è un modo per mettere in contatto le persone attraverso i viaggi dei volumi. Un esperimento sociologico che coinvolge i lettori di tutta la comunità mondiale.

Lascia e prendi

La condivisione dei libri è una pratica in continua evoluzione e anche in Italia sono nate modalità che consentono di mettere a disposizione i propri volumi. Per altro, adesso anche molte librerie accettano donazioni. L’iniziativa che ha ottenuto maggior successo è stata «Lascia un libro, prendi un libro» della Rete italiana scambio libri che è attiva da sette anni. Il progetto è completamente gratuito ed è patrocinato dal ministero della Cultura, dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) e dal Centro per il libro e la lettura (Cepell).

«La vita di un bel libro non può finire con la lettura della sua ultima pagina. Recuperando e condividendo i libri, diamo anche una mano all’ambiente e alla salvaguardia del nostro pianeta», così la Rete promuove la propria iniziativa. In ogni provincia italiana ci sono dei punti in cui è possibile lasciare e ritirare un libro. Questa è anche la regola fondamentale dell’iniziativa: Per poter prendere un libro bisogna per forza lasciarne un altro. Poi altri grossi vincoli non ce ne sono, perché è ammesso lo scambio di qualsiasi genere di volumi tranne i testi scolastici.

Il processo è dunque decisamente semplice. Si può consultare la mappa interattiva per trovare il punto libro più vicino e poi basta cercare la piccola casetta o il contenitore che custodisce i libri dove sarà possibile effettuare lo scambio. 

Stando ai dato della Rete tra città e provincia nel Bresciano ci sono 35 punti libro (l’ultimo aggiornamento è di dieci giorni fa). A Capo di Ponte in piazza Morciuolo 3, a Palazzolo sull’Oglio in piazzale Giovanni XXIII, a Erbusco in vicolo della Pace 9, a Verolanuova in via San Rocco, a Calvisano in via Martiri della Libertà.

Poi sul Garda: a Pozzolengo al Parco don Giussani, a Padenghe al Parco Vaso Ri, a Puegnago in via Nazionale 26 e a San Felice del Benaco, nella frazione di Portese, in via Trento 48. A Desenzano ci sono ben 6 punti libro: in piazza per la Concordia, in piazza Vittoria Francoli, al parco del Laghetto, nel parcheggio di via delle Rose, in via Carducci e in piazza Garibaldi.

A Palazzolo è un'ex cabina telefonica a ospitare il punto libro - Foto Facebook
A Palazzolo è un'ex cabina telefonica a ospitare il punto libro - Foto Facebook

A Vallio Terme si possono lasciare e prendere libri in due posti: in via Caschino 6 e in via Repubblica. A Prevalle un punto è disponibile alla Ivar Spa, a Ciliverghe di Mazzano nella Gelateria Cesare e a Rezzato nel Caffè della Millie. A Cellatica il servizio è disponibile in piazza Martiri della Libertà. 

In città invece ci sono 14 punti libro: al Parco Alpini di terra bresciana, al Parco Gallo, nella Bottoneria merceria in via Cremona, nella scuola dell’infanzia in via Diaz, al Parco dell’Acqua, al Parco Caduti di Nassirya, alla Casa del Quartiere di via Milano, alle Case del Sole, al Parco Guidi, al Parco Salvo D’Acquisto, al Museo di Scienze Naturali, al Parco Regio di Casazza, nella traversa Dodicesima e nel parco di via Nona del Villaggio Prealpino.

Oltre all’iniziativa della Rete italiana scambio libri, molte Amministrazioni hanno attivato poi progetti analoghi e disponibili per i singoli territori. Non è dunque raro trovare casette per libri e contenitori di volumi sparse per i paesi. 

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