Nel collettivo Meraki c’è anche Brescia: in Grecia per aiutare i rifugiati

Una rete, composta da due associazioni italiane e una svizzera, che da anni opera tra Atene e Corinto
Distribuzione di beni di prima necessità a dei bambini in Grecia
Distribuzione di beni di prima necessità a dei bambini in Grecia
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Dal Medio Oriente verso l’Europa. Per chiedere asilo politico. In cerca di un futuro migliore. Rotte tracciate su una cartina che diventano percorsi reali. Difficili e insidiosi. Il Paese d’arrivo è la Grecia. Lì vengono accolte le persone che vogliono lasciare la Siria, la Palestina e l’Afghanistan. Tante altre partono però anche dal Corno d’Africa e dopo aver risalito la Penisola Arabica arrivano in Turchia: un tappa obbligatoria praticamente per tutti. Poi un visto e un biglietto aereo, oppure un’imbarcazione di fortuna o un passaggio su un pullman. E si entra in un nuovo mondo.

Una volontaria del progetto Corinto con un piccolo ospite
Una volontaria del progetto Corinto con un piccolo ospite

Dal 2015 funziona così. È la crisi dei migranti. In Italia sentiamo parlare principalmente di chi arriva dal Nord Africa, ma ci sono anche altre rotte. Come detto, la Grecia è una porta per l’Europa. E il collettivo Meraki è uno strumento di aiuto. Una rete di associazioni no profit attiva tra Atene e Corinto a sostegno dei migranti e dei rifugiati. A comporla, l’ong bresciana «La Luna di Vasilika», la onlus veronese «One bridge to-» e l’associazione svizzera «Aletheia Rcs».

Esserci

«Ogni giorno garantiamo l’apertura di uno sportello sociale che offre mediazione linguistica, orientamento e supporto per l’accesso ai servizi della città grazie alla presenza di interpreti professionisti e di un’assistente sociale greca – spiega Matilde Bernabò, coordinatrice del progetto di Atene –. Le donazioni ci permettono inoltre di mantenere un freeshop solidale che ogni mese assicura a oltre 700 persone cibo e prodotti per l’igiene, distribuiti tramite un sistema a punti equo e dignitoso».

Servizio di assistenza sanitaria
Servizio di assistenza sanitaria

Una comunità. Uno spazio sicuro per moltissime persone. In Grecia nel 2024 sono arrivati circa 60mila migranti e il numero nel 2025 sarà pressoché lo stesso. «Uomini, donne e bambini che fuggono da guerre, instabilità politica ed emergenze umanitarie e si trovano a fare i conti con un Governo che mette in campo leggi sempre più stringenti nei confronti dei migranti», precisa Bernabò.

Anche in Italia arrivano molte persone, ma ci sono nette differenze con la situazione greca. Parliamo di due scenari decisamente complessi, ma strutturati in maniera diversa. «In Italia non ci sono dei veri e propri campi di accoglienza – evidenzia Bernabò –. Ne esistono solo alcuni temporanei sulle isole, ma le persone vengono poi smistate nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas), gestiti spesso da cooperative. In Italia dunque non c’è una rete fatta di ong: queste in Grecia colmano le mancanze di un sistema di accoglienza inadeguato».

Servizio di interpretariato ad Atene
Servizio di interpretariato ad Atene

Il Collettivo Meraki si sostiene con le quote pagate dai volontari e con le raccolte fondi. La rete ha lanciato una campagna ad agosto: si chiama «Sei modi per esserci, ogni giorno» e, appunto, è costituita da sei progetti che necessitano di essere sostenuti. Meraki ha bisogno di aiuto per il programma di trasporto sanitario, per il freeshop, per pagare gli interpreti professionisti e una lavoratrice sociale che accompagni le persone nei percorsi burocratici. Ma fondamentali sono anche l’acquisto di farmaci e la distribuzione di pannolini nei campi per i rifugiati.

La Luna di Vasilika

«Si vede una luna così anche da noi in Siria». Una frase che resta impressa nella mente. È il 2016 e in un campo rifugiati di Vasilika c’è una luna piena che «mai scorderemo».

È Nathalie Bini a raccontare l’origine del nome «La Luna di Vasilika». L’ong bresciana che tra Corinto e Atene aiuta migliaia di migranti. Anche Bini è bresciana, ma lavora a Torino come ortopedico occupandosi principalmente di neuro ortopedia. Nel 2016 ha fondato l’organizzazione no profit e tuttora ne è la presidente. In Italia l’ong è attiva principalmente tra il capoluogo piemontese e Padova, dove promuove iniziative di assistenza e raccolte fondi. Ma organizza anche attività di formazione nelle scuole e prepara i volontari per le operazioni sul campo.

La Luna di Vasilika
La Luna di Vasilika

«L’importante è dare una mano», sottolinea Bini. Una frase che racchiude tutto il significato della «Luna di Vasilika», che insieme a One Bridge to- (Italia) e Aletheia Rcs (Svizzera) costituisce il collettivo Meraki. «Esserci sempre», ribadisce infatti la dottoressa bresciana, che in Grecia ci è stata è ha visto l’ondata migratoria tra il 2015 e il 2016.

«Sono arrivate più di un milione di persone – precisa –. Numeri che in Italia non sono mai stati toccati. Molte cose sono cambiate, ma la situazione non è migliorata: i migranti sanno che noi siamo un punto di riferimento».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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