Per tre studenti della Bettinzoli «un salto» porta alla borsa di studio

Paola Gregorio
Così hanno voluto gli Amici di Bottonaga, istituendo il premio per gli alunni meritevoli
Borse di studio in memoria di Vittorio
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Non conta il voto migliore, ma il coraggio di fare «il salto più lungo» per arrivare al traguardo. Così hanno voluto gli Amici di Bottonaga istituendo la borsa di studio intitolata a Vittorio Pinelli, socio dell’associazione fin dalla sua fondazione, scomparso improvvisamente nell’agosto del 2023. La borsa di studio, un contributo di 300 euro per ogni studente vincitore, consegnata oggi per la seconda volta a tre alunni della scuola media Mario Bettinzoli è andata a tre ragazzi di origine straniera che hanno saputo andare oltre gli ostacoli di lingua e della vita concludendo il ciclo di studi: tutti e tre infatti tra pochi giorni arriveranno al diploma di terza media.

Le storie

Singh Agamjot è arrivato con la famiglia dall’India quando era alle elementari. Il prossimo anno frequenterà l’Itis Castelli. «Ci ha sorpreso molto per la velocità di apprendimento e anche per la curiosità», racconta Luisa Castelli, fiduciaria della Bettinzoli. Rizun Solomia è giunta in Italia dall’Ucraina con la mamma tre anni fa per scappare dalla guerra. Il papà non ha potuto accompagnare la famiglia. Nonostante la pesante situazione di vita e psicologica, riferiscono i suoi insegnanti, «Rizun ha mostrato da subito voglia di imparare, mantenendo sempre il sorriso». Pure Singh Manjot arriva dall’India: di fronte alle battute d’arresto, che nel percorso scolastico ci possono essere non si è mai arreso ottenendo buoni voti.

L’idea

L’idea della borsa di studio è nata dalle chiacchiere tra amici al bar. «Vittorio era solito arrivare per primo al caffè del martedì mattina per essere quello che offriva il caffè a tutti gli amici – racconta Mautizio Zanini, segretario degli Amici di Bottonaga –. Da questa sua generosa abitudine è nata quasi per caso l’idea di istituire una borsa di studio a lui intitolata, sintetizzata nella frase ”chi paga paga, e chi non paga lascia i soldi per la borsa di studio"». Una proposta che ha trovato subito la collaborazione della dirigente dell’istituto Comprensivo Rinaldini Sud 3, Anna Maria Testa e delle professoresse Silvia Besenzoni e Castelli. «È il coraggio che deve sempre spingerci – dice agli studenti il figlio di Vittorio, Simone Pinelli, con a fianco il fratello Francesco –. Mio padre e mia madre mi hanno insegnato che bisogna provarci, inseguire i propri sogni». L’assessore comunale all’Istruzione, Anna Frattini, sottolinea l’importanza della condivisione. «La vostra scuola è un esempio vivente di come è diventata la nostra città che su circa 200 mila abitanti ne ha 55mila provenienti da ben centoquaranta nazioni», aggiunge l’assessore ai Servizi Sociali, Marco Fenaroli.

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