Cronaca

Bonus mamme, ora è ufficiale: 480 euro nel 2025 a chi ha due figli

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta: la misura resterà però in vigore solo per quest’anno
Una madre con il figlio - © www.giornaledibrescia.it
Una madre con il figlio - © www.giornaledibrescia.it
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L’attesa è finita. Dopo settimane di dubbi, supposizioni e richieste di chiarimento agli uffici preposti, le carte hanno parlato. Con la pubblicazione, lo scorso 30 giugno in Gazzetta ufficiale, del DL 95/2025, trova conferma la nuova versione del bonus mamme lavoratrici. Una premessa: non affezionatevi troppo. Si tratta di una misura comunque transitoria, finalizzata a coprire la sola annualità 2025 e che, dal 2026, verrà sostituita dalla decontribuzione parziale per le mamme lavoratrici (secondo quanto previsto dalla legge 207 del 30 dicembre 2024).

E quindi, quando ormai il 2025 è iniziato da sei mesi, cosa accadrà esattamente quest’anno? Oltre a cambiare le modalità di erogazione, il Governo ha aumentato le risorse da destinare al contributo, stanziando ulteriori 180 milioni, da aggiungere ai 300 già previsti dalla legge di Bilancio 2025 e portando il totale dei fondi a 480 milioni di euro.

Cosa accadrà

«Il contributo – si legge sul sito del Ministero dell’Economia – si traduce in un beneficio di 40 euro al mese per tutto il 2025 per le lavoratrici madri con due figli, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. La somma sarà erogata dall’Inps, su richiesta dell’interessata, in un’unica soluzione nel mese di dicembre, per un totale di 480 euro netti, esenti da prelievi fiscali e contributivi. La misura è riservata a chi ha un reddito da lavoro inferiore a 40mila euro lordi all’anno e il contributo riconosciuto non rileva ai fini del calcolo dell’Isee».

Si è sciolto, quindi, uno dei nodi che nelle scorse settimane aveva ingenerato più dubbi: il bonus spetterà sia alle lavoratrici a tempo determinato che quelle a tempo indeterminato, nel caso abbiano due figli. Sarà l’Inps a gestire la procedura, e nelle prossime settimane l’Istituto comunicherà le modalità operative e le tempistiche definitive per l’erogazione.

Il contratto a tempo indeterminato farà la differenza nel caso di tre o più figli. Se infatti le madri assunte a tempo determinato o autonome (non lavoratrici domestiche) con tre o più figli, con quello più piccolo che non abbia ancora compiuto i 18 anni, rientreranno nella misura dei 480 euro una tantum; le mamme con contratto a tempo indeterminato (sempre con tre o più figli, con quello più piccolo che non abbia ancora compiuto i 18 anni) continueranno a godere dell’esonero totale dei contributi in busta paga. Il beneficio sarà in vigore fino a fine 2026 per poi confluire nell’esonero parziale.

Restano escluse dalla misura le famiglie con un solo figlio, che rappresentano la maggioranza. Nel bresciano sono il 17,4%, contro il 13,3% delle famiglie con due figli e il 3,6% di quelle con tre figli. Sul tavolo resta poi il capitolo del welfare, come sottolinea Claudia Gavazzi, direttrice di Inca Brescia: «Come patronato non condividiamo questo metodo di aiuto alle famiglie. Si struttura l’ennesimo bonus, senza affrontare alla radice il problema della mancanza di servizi necessari alle famiglie, e in particolare alle mamme con figli piccoli».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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