Morto sul lavoro in Val Palot, rimandate tutte le gare di sci

Giuliana Mossoni
La decisione è arrivata dopo l’arresto dei titolari della società che gestisce lo skilift, ora sotto sequestro
L'impianto di risalita sequestrato dall'autorità giudiziaria e la vittima, Angelo Frassi
L'impianto di risalita sequestrato dall'autorità giudiziaria e la vittima, Angelo Frassi
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Silenzio, rabbia, incredulità: la Val Palot di Pisogne si è risvegliata ieri sotto choc, per la notizia dell’arresto, ai domiciliari, dei gestori dell’impianto da sci, datori di lavoro di Angelo Frassi, l’operaio di 67 anni deceduto il 28 dicembre per una caduta dallo skilift, mentre stava effettuando un intervento di manutenzione a un’altezza di circa sette metri. Se in un primo momento si era pensato a un malore, l’autopsia e le indagini hanno invece rivelato che l’uomo aveva riportato un forte trauma nell’area toracica, segnale di una caduta dall’alto.

Si tratta di Nicoletta Merighetti, ex sciatrice, e di Silvano Sorio, marito di Merighetti e responsabile dello ski club in Val Palot.

L'accusa

La coppia, molto conosciuta nel mondo dello sci e impegnata da tempo nel promuovere la stazione della Val Palot, è accusata di omicidio colposo aggravato «dall’aver violato le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro». Il gip ha ordinato il sequestro solamente dello skilift, mentre la pista e l’adiacente campo scuola, con il tappetino trasportatore, così come le strutture, sono utilizzabili. Nessuno ha però voglia di parlare. Il sindaco Federico Laini non può rilasciare dichiarazioni, anche perché è stato nominato custode dell’impianto e ausiliario di polizia giudiziaria. Per questo era presente, venerdì dopo le 17, all’apposizione dei sigilli e all’arresto.

Lo sport fermato

In conseguenza del provvedimento, sono state rimandate tutte le gare in programma in Val Palot nelle prossime settimane, anche quelle di livello nazionale e internazionale che il comprensorio si era visto assegnare, ed i numerosi allenamenti degli sci club. Al lavoro c’è la Fisi (Federazione italiana sport invernali), che ha il compito di individuare altre stazioni disponibili a ricevere le competizioni sinora in calendario sui monti pisognesi. La proprietà delle aree in questione è demaniale, mentre la coppia di gestori è proprietaria degli impianti e ha in concessione l’area. Oltre a loro, lavorano in Val Palot tre o quattro operai stagionali, tra i quali c’era appunto Angelo Frassi.

La caduta

Il 67enne abitava non troppo distante e spesso si recava al lavoro a piedi, come aveva fatto anche il 28 dicembre. Con tutta probabilità, si era arrampicato su uno dei pali dello skilift, da dove è caduto, compiendo un volo di circa sette metri. Il sostituto procuratore aveva deciso di sottoporre il cadavere all’autopsia, liberando la salma solamente l’8 gennaio; il funerale di Frassi, che ha lasciato moglie e due figli, è stato celebrato l’11. Nella giornata di ieri anche la Cgil ha commentato il fatto, definendolo «molto grave» e facendo sapere di mettersi a disposizione in caso di necessità e supporto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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