Amianto a Darfo, 300 cittadini chiedono che il problema venga risolto
Ci sono trecento firme di cittadini, che chiedono di risolvere un problema che li preoccupa moltissimo: un cumulo illegale di amianto, posto sulla sponda del fiume Oglio a Darfo, in località Montecchio. Il deposito è stato scoperto quasi un anno fa, a novembre, quando una piena dell’Oglio si è portata via un pezzo di argine, lasciando scoperto un mucchio di rifiuti, tra cui anche scarti di fibrocemento, molto probabilmente depositato di nascosto diverso tempo prima.
L’ordinanza
Subito è scattato l’allarme e le segnalazioni alle autorità competenti, tra cui Comune, Comunità montana, Ats Montagna e Arpa Lombardia. Ne è seguita, a inizio dicembre, un’ordinanza municipale, richiesta da Ats e tuttora in vigore, che ha previsto la recinzione dei rifiuti, al fine di evitare accessi impropri, chiedendo di analizzarne il contenuto per identificare con precisione i materiali e successivamente la rimozione.
Il comitato
Dopo undici mesi, sostengono i residenti, nulla è più accaduto, se non il dilavamento dei materiali pericolosi, che vengono portati via dall’acqua. Per far sentire la voce dei cittadini è nato un comitato, guidato da Barbara Gheza: «Siamo davvero molto in pensiero – afferma – perché non siamo mai stati ascoltati e neppure ricevuti in Comune. È un dovere di ogni cittadino segnalare cosa non va e un diritto essere ascoltati».
I rischi
Gheza, che ha raccolto le firme e sta tenendo i contatti con i montecchiesi, sta pensando di organizzare una manifestazione autorizzata nei prossimi giorni, per tenere alta l’attenzione e provare a ottenere risultati.
«Come tutti sanno – aggiunge – è una zona molto frequentata tutto l’anno per le passeggiate, soprattutto in estate, dove qualcuno fa anche il bagno o prende il sole. Basta stare un’oretta per vedere chi passa con i cani, correndo o in compagnia per due passi. Ci fa paura questa cosa, poco più a sud di qui c’è la baia di Montecchio, sempre piena nei mesi caldi, ed è sicuro che il materiale dilavato e le lastre di amianto passano da lì».
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