Addio a Pietrangeli, da Licia Colò a Panatta a Fognini: «Indimenticabile»

La famiglia di Nicola Pietrangeli per un ultimo saluto alla leggenda del tennis, seguendo le sue volontà, ha scelto lo stadio a lui dedicato all'interno dell'impianto del Foro Italico. La camera ardente sarà così disposta mercoledì 3 dicembre a partire dalle 9 e fino alle 12 quando poi è in programma anche una commemorazione. I funerali nella stessa giornata alle 15 nella Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio.
E in queste ore si moltiplicano i messaggi di cordoglio a ricordo della persona e del tennista.
Il grande amore
«Lo ha tradito il corpo, nella testa è sempre rimasto un ragazzo: ironico, brillante, trascinato dal coraggio delle sue idee. Lascia un grande vuoto, della mia vita è stato una pietra miliare». Licia Colò ha visto l'ultima volta Nicola Pietrangeli qualche giorno fa, lei che del campione scomparso è stato un grande amore. Il più grande, lo aveva definito negli ultimi tempi il tennista: una storia durata sette anni dal 1987 al 1994 anche tra le critiche per la differenza di età, e trasformata - racconta ora lei - «in una bellissima amicizia».
«Per me è una grande perdita – racconta all'Ansa Colò – e quando va via qualcosa di così importante senti il terreno scivolare sotto i piedi. Ma ora voglio ricordarlo per quello che è stato fino all'ultimo, anche quando ci siamo visti pochi giorni ed era consapevole che stava male. Ma era quello di sempre, mi prendeva in giro, dicendo che non ricordavo nulla e lui ancora tutto. Non era rassegnato, mi ha chiesto se gli cucinavo un piatto che amava tanto e che gli preparavo trent'anni fa: una pasta alla siciliana. Nella testa era quello di sempre, un ragazzo. Mi sono innamorata del suo coraggio, era sempre convinto delle sue idee, anche per questo non apprezzato. Aveva la spavalderia che è tipica dei giovani, ed è un grande valore. Se tu sei convinto di ciò che pensi non devi adattarti e adeguarti a quelle degli altri, mi diceva sempre. Però è uno che conosceva il rispetto, non amava quelli che si lamentavano: tanti anni fa abbiamo fatto un tratto di strada insieme ed è stato bellissimo: lui aveva 50 anni, ma di testa sempre trenta».

«Mi ha insegnato tantissimo – aggiunge con commozione la conduttrice tv – mi ha aiutato a credere in me stessa, non ad essere arroganti, ma mai a testa bassa. Ecco con lui ho imparato ad andare a testa alta, in un mondo che tende a sminuire il valore delle donne lui ha sempre fatto il contrario. “Licia tu puoi tutto e quello che meriti lo puoi conquistare”, mi ripeteva». Un amore finito, ma è rimasto quel filo fatto di stima e bene reciproco che ha continuato ad unirli. «È stato un compagno a cui ho tenuto tantissimo, è stato un grande amore, e come tutte le storie, anche le più importanti possono finire: e trasformarsi. La nostra è diventata un'amicizia durata fino alla fine. Ora sapeva di stare male, mi diceva che era un po' stanco di sentirsi stanco. I funerali? Con la sua ironia li aveva già immaginati e in qualche modo indicati: li voleva nello stadio a lui intitolato in vita. “C'è il parcheggio, scherzava, e se piove lo rimandano”. Ecco lì c'è tutto Nicola, ironico, coraggioso: ragazzo per sempre».
Il cordoglio dal mondo dello sport
l mondo dello sport è in lutto. Il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, invita le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un momento di raccoglimento in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia nei prossimi giorni a partire da oggi, in memoria di Nicola Pietrangeli.

«Nicola era il mio amico, anche se ci beccavamo ogni tanto, ma era un gioco che facevamo». Così Adriano Panatta, intervenuto a Storie Italiane (Rai1) ha ricordato Nicola Pietrangeli. «Io lo voglio ricordare con allegria, è stato un personaggio straordinario, al di là di essere un campione assoluto che ha vinto praticamente tutto quello che c'era da vincere nel periodo in cui giocava – ha detto Panatta –. Alla mia nascita lui era un 17enne che giocava al tennis Parioli ed era già una promessa, poi abbiamo fatto un po' il cambio della guardia io e lui. Abbiamo anche giocato insieme, ci siamo divertiti abbiamo fatto le vacanze insieme. Io e Nicola eravamo molto amici», ha aggiunto. Ha poi rivelato il dolore vissuto da Pietrangeli negli ultimi mesi per la perdita del figlio: «La cosa che mi faceva più male in questo ultimo periodo era che non volevo che soffrisse: lui ha avuto un colpo tremendo quando è morto Giorgino. L'ultima volta che l'ho chiamato, pochi giorni fa, gli ho detto “alzati dal letto, accidenti a te”. Lui mi diceva che non voleva. Però ha fatto una vita bellissima».

«Ciao Nic, sabato sono venuto ad abbracciarti, ma io ti voglio ricordare così». Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina ed ex presidente del Coni, postando una foto di Nicola Pietrangeli con la dedica «A Giovanni, amici da sempre…per sempre» ha ricordato sui social il grande tennista scomparso.
«Ciao Nicola». Lo scrivono i due tennisti azzurri e vincitori in Davis in questi ultimi tre anni, Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli, sui rispettivi profili Instagram, per ricordare Nicola Pietrangeli.
«Caro Nick, se ne va un pezzo enorme della nostra storia. Questa foto a Montecarlo per me vale tutto: il tuo esempio, la tua ironia, la tua luce. Hai insegnato a tutti cosa significa vincere davvero». Così Fabio Fognini, pubblicando sui social una foto che li ritrae insieme, ricorda Pietrangeli.
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