25 Aprile a Edolo, la partigiana Romelli: «Festeggiamo la Liberazione»

La Valcamonica ha scelto una cerimonia comprensoriale per l'80esimo anniversario della Liberazione
  • La commemorazione del 25 Aprile a Edolo - © www.giornaledibrescia.it
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La Valcamonica sceglie una cerimonia comprensoriale per l'80esimo anniversario della Liberazione. Lo fa a

Edolo, dove dalle 8.30, davanti al monumento ai cinque martiri di Mù, è partito il corteo, che ha fatto diverse tappe: la svelatura della targa ai partigiani Zefferino Ballardini e Domenico Lazzarini in via 5 martiri, la svelatura della targa in memoria delle nove vittime del bombardamento del 13 marzo 1945, la deposizione della corona al Monumento dei Caduti in Viale Derna, l’inaugurazione del Cippo dedicato agli internati militari, l'inaugurazione delle due panchine europee dedicate alle edolesi Lina Morino e Lislo Carini. Davanti al municipio in Largo Mazzini, i discorsi ufficiali.

La prima a prendere la parola, a sorpresa, la partigiana Rosi Romelli: «Grazie a chi è andato avanti sacrificando la sua vita nella Resistenza, grazie a chi oggi vorrebbe essere qui ma non può esserlo. Oggi festeggiamo la liberazione, la libertà è costata molto, non c’è libertà senza giustizia. Ancora oggi, non dobbiamo dare questi valori per scontati».

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Il sindaco di Edolo, Luca Masneri, ha voluto ricordare Papa Francesco e il suo spirito pacifista, ma ha voluto rimarcare in apertura: «Non c'è niente di vero di quanto detto negli scorsi giorni: i sindaci della Valle Camonica sono tutti antifascisti e tutti onorano il 25 Aprile».

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Mons. Tino Clementi ha così detto nella sua omelia, riprendendo le parole del Beato Teresio Olivelli e la preghiera del Ribelle: «”Sia in noi la pace che tu solo puoi dare”, vuol dire essere uomini di parola, che amano, e rispettano, in una Valle Camonica che abbia rispetto per il bene comune di tutta la Valle. Che ha tanti valori da custodire. La nostra storia abbia una base, un obiettivo, come lo aveva Giovanni Venturini, partigiano medaglia d'oro, che prima di essere fucilato ha detto ai suoi carnefici “perdono di cuore a tutti quelli che mi hanno fatto del male, anche a voi che state per compiere il vostro dovere”».

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