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Feltrinelli cavalca l'onda verde

Il cantiere nautico di Gargnano, guidato dai fratelli Mauro, Sergio e Dino, vira sul fotovoltaico e lancia il taxi-boat a motore ibrido. La nuova scommessa? Un'imbarcazione a idrogeno.
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GARGNANO
Dal 1919, al civico 59 della Statale che fiancheggia il lago di Garda, nel comune di Gargnano, c'è la sede dei Cantieri nautici Feltrinelli. Dove un tempo nonno Bindì, all'epoca Bernardino Feltrinelli, riparava e costruiva imbarcazioni insieme al figlio Egidio, oggi c'è un'officina condotta da tre fratelli, Mauro, Sergio e Dino Feltrinelli, che offre un servizio molto più completo di allora e che va dal rimessaggio alla manutenzione degli scafi, dal rifornimento di carburante alla vendita di barche a motore ibrido o alimentate a idrogeno. Il tutto sostenuto da una struttura a basso impatto ambientale attrezzata di un impianto fotovoltaico da 40kW.
Settore di nicchia, tecnologicamente evoluto
«La scelta di orientarci verso una fonte energetica pulita come i pannelli fotovoltaici - ha ammesso Mauro Feltrinelli che quotidianamente si occupa della parte commerciale della società - è stata un po' obbligata. Il sole, il lago e l'ambiente circostante sono elementi fondamentali per la nostra attività che con il passare degli anni ha continuato a mostrare un'insaziabile sete di energia. Per questo motivo siamo sempre più convinti che sia per noi diventato ancora più importante, preservarli. A ciò aggiungete che abbiamo sempre puntato su settori di nicchia come questo». L'impianto fotovoltaico è stato montato sul tetto dell'officina dei fratelli Feltrinelli ed occupa una superficie di circa 800 metri quadrati. «L'installazione è iniziata lo scorso autunno - ha continuato l'imprenditore bresciano - e dopo alcuni mesi di rodaggio è entrato a pieno regime. Ora infatti riusciamo ad alimentare sia il cantiere nautico, sia i 6 cottages uniti ai 5 appartamenti del residence San Carlo che gestiamo ai piedi della collina». Precisiamo inoltre che l'impianto a pannelli solari dei Feltrinelli è in grado di produrre il 20% di energia in più rispetto a quella normalmente necessaria.
Sette metri spinti da un motore elettrico
Ma se davvero si vuole cavalcare quest'onda «green», è necessaria anche una barca con determinate caratteristiche. E se è vero che negli anni Quaranta, Gabriele D'Annunzio commissionò ai Feltrinelli la costruzione di un mezzo anfibio di sua invenzione, vi assicuriamo che nel 2006 la casa austriaca Frauscher ha concesso in esclusiva ai Cantieri nautici di Gargnano la vendita delle sue imbarcazioni. «Stiamo parlando - ha detto Mauro Feltrinelli - di barche molto evolute e sofisticate come la 686 Lido a motore ibrido che tra pochi giorni consegneremo ad una società di servizio taxi a Riva del Garda». La Frauscher in questione ha uno scafo di 7 metri e grazie alla sua doppia alimentazione, elettro-diesel, permette un risparmio dei consumi vicino al 25%. «Questo è un modello unico da circa 100mila euro - ha chiosato il giovane Feltrinelli -. In Italia manca ancora la cultura del motore ibrido, ma grazie al sistema Zero emission mode (Zem) di questo motore, si può utilizzare l'imbarcazione in cinque modalità diverse, a seconda dell'abbinamento funzionale tra motore diesel, motore elettrico, invertitore, batterie e generatore. Un'opportunità dunque che, a partire dagli enti locali, in molti dovrebbero prendere in considerazione».
Ora la nuova sfida si chiama «fuel cell»
E se la 686 Lido a motore ibrido può essere considerata una scommessa vinta dai fratelli Feltrinelli, la nuova sfida dei «barcaioli» bresciani è il motore alimentato a idrogeno. «La novità proposta dalla Frauscher è davvero rivoluzionaria - ha raccontato con entusiasmo Mauro Feltrinelli -. Il motore elettrico dell'imbarcazione ha una potenza di 4,3kW ed è alimentato dal principio fuel cell delle celle a combustibile di idrogeno dove la pila a combustibile trasforma l'idrogeno in elettricità». Il motoscafo è al 100% privo di emissioni inquinanti: dallo scarico fuoriescono soltanto acqua e vapore acqueo. La barca può viaggiare a una velocità massima di 6 nodi ed ha un'autonomia di circa 80 km. Non solo. La bombola a idrogeno, in dotazione nel motoscafo al posto del serbatoio, può contenere oltre 5000 litri di idrogeno compresso a 270 bar. Soluzioni di questo tipo, per un minimo di 10 imbarcazioni e una ricarica illimitata di fuel cell, partono da un investimento pari a un milione e 700mila euro.

Erminio Bissolotti
e.bissolotti@giornaledibrescia.it

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