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Verderame, un incubo nella pulitura dell'ottone

La curiosità.
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Il verderame è l'incubo dei pulitori di metalli. Quando ci si accinge alla pulitura di un pezzo di ottone o rame ossidato si deve sempre provvedere ad aspirare le polveri, munendosi di una mascherina per proteggere le vie respiratorie.

Il solfato di rame, del resto, è la stessa sostanza impiegata in agricoltura come fungicida oppure anche per depurare l'acqua. La sostanza che si forma quando il rame viene a contatto con l'acqua, al massimo, è invece l'idrossido di rame.

Il verderame è nocivo per ingestione, irritante per la pelle, le vie respiratorie e gli occhi. Segni e sintomi di esposizione sono: tosse, difficoltà nella respirazione, disturbi gastrointestinali, nausea, vomito.

Ne deriva che quando si pulisce con la tela abrasiva delle parti ossidate è sempre necessario bagnare le superfici in modo da non sollevare polveri. Una volta lucidate le parti si deve sempre provvedere ad aspirare la polvere per eliminarla, onde evitare di sollevarla ogni volta che si spazza o si spostano oggetti. Addirittura negli operai che lavorano il rame si assiste talvolta ad una sorta di impregnazione: gli operai hanno denti, capelli o barba tendenzialmente verdi e sono facili alla tosse.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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