Un punto, Drupi, De Andrè e il silenzio
"E poi si resta soli, e non si canta più"... Sì, cito Drupi e Soli (1982) per iniziare questo pezzo del blog. Solo, perché lunedì Cris ha alzato bandiera bianca di fronte a raffreddore, febbre e mal di gola. Ovvio che gli ho "concesso" una giornata da malato, ma domenica con l'Ascoli lo aspetto al solito posto. Mancheranno già tanti in campo, almeno che la squadra di GdB & Teletutto sia al completo!
Sto provando a scrivere tenendo in sottofondo il pezzo di Drupi, pensavo fosse più facile. Eppure sono abituato a picchiare sulla tastiera ascoltando musica. Tra poco comunque cambierò la colonna sonora... Tanta acqua, primo freddo vero lunedì al Rigamonti. Ha ragione Scienza, lo 0-0 è un brodino che ci sta benissimo. Anzi, quando vieni da cinque sconfitte consecutive un punticino è come un piattone di minestrone con la crosta di Grana e Parmigiano!!!
Resta però, clamoroso, il problema del gol. Oltre 500 minuti di digiuno (ma come? Il brodino? Il minestrone?) sono allucinanti. Qualcosa il Brescia deve fare, magari provare ad allargare e alzare le porte. Feci una battuta del genere a Mannini anni fa, quando tendeva a calciare sopra la traversa con preoccupante continuità. Si arrabbiò tanto che ancora oggi me lo ricordo. Spero che i giocatori di oggi siano meno permalosi, soprattutto spero riescano a esultare, prima o poi. Magari prima, nel senso che l'Ascoli domenica alle 15 al Rigamonti non rappresenta un avversario imbattibile. C'è un però, la lista degli assenti. Zoboli, Dallamano, Berardi, Jonathas, Daprelà, El Kaddouri, Feczesin. Doppia domanda: chi gioca a sinistra? Chi gioca in attacco? Scienza ancora una volta dovrà trasformarsi, passare da allenatore ad alchimista.
Flash su lunedì sera. I tifosi della Samp non si sono visti. Hanno lasciato uno striscione, polemico, contro una società che non ha pensato di rinviare il match nel giorno del lutto cittadino a Genova. Difficile dare loro torto, comprensibile l'amarezza del popolo genovese prima ancora che blucerchiato e dei giornalisti. Ho colto nei miei colleghi ospiti quasi l'imbarazzo per essere al Rigamonti e non a casa. Ci hanno raccontato del tremendo venerdì, del torrente esondato poco alle spalle della curva degli ultrà Tito Cucchiaroni. Anche per loro non si doveva giocare, sposo la loro tesi. E sono certo che il Brescia, a precisa richiesta, non avrebbe posto alcun veto. Giornalisti che ci hanno raccontato del momento della Samp con una battuta folgorante: "Nemmeno un tifoso genoano sarebbe riuscito a fare i disastri di Garrone"....
Brescia ha voluto essere vicina a Genova: lo hanno fatto gli ultrà biancazzurri con gli striscioni, lo ha fatto la società diffondendo prima del match le note di Dolcenera di Fabrizio De André (ascoltatela nella versione live) voluta e scritta per raccontare l'alluvione del 1970. Se riuscite andate a vedervi le immagini, quelle di 41 anni dopo sono tragicamente identiche, solo a colori. I giocatori della Samp hanno esposto lo striscione con il numero per mandare un sms che vale due euro per gli alluvionati (io venerdì scorso ho dato il mio contributo), poi è arrivato il minuto di silenzio. Che in Italia non lo è mai, perché l'applauso parte sempre prima. Pazienza.
In alto i cuori, anche per chi sta togliendo il fango dalla Liguria
Gianluca Magro
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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