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Rem, il progetto che fa gola ai francesi

EcoDelta France avrà l'esclusiva. Oltralpe della tecnologia per impianti agrovoltaici. Il fondo «camerale» Futurimpresa sgr entra nel capitale della società di Coccaglio
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Il progetto fa gola ai francesi. Tanto che la Eco Delta Développement, società d'Oltralpe fortemente sviluppata nel settore delle energie rinnovabili, ha chiesto «con insistenza» l'esclusiva per il territorio francese della tencologia agrovoltaica sviluppata dalla bresciana Rem, Revolution Energy Maker spa di Coccaglio. Un primo «assaggio» dell'accordo francese si avrà nei prossimi mesi quando verrà sviluppato un primo impianto, su un'area di 100 ettari nella provincia di Arles. Segue i 4 impianti di agrovoltaico realizzati in Italia dalla società presieduta da Roberto Angoli per una potenza installata di 10 megawatt (a Virgilio, alle porte di Mantova, su un'area di 18 ettari, 2,4 megawatt; Castelvetro Piacentino, 10 ettari, 1,3 Mw; Monticelli d'Ongina in provincia di Piacenza, 23 ettari, 3,3 Mw; infine Marcaria in provincia di Mantova 25 ettari 3,7 Mw).
Ma facciamo un passo indietro: cosa è l'agrovoltaico? In poche parole si tratta di un impianto fotovoltaico sospeso a cinque metri d'altezza, grazie ad eleganti strutture mobili che inseguono il sole e permettono, contestualmente, la coltivazione del terreno sottostante.
A progettarlo è stata Rem, la holding industriale con sede a Coccaglio nata dall'aggregazione di sei pmi, due delle quali bresciane: accanto alla Dermoticos Italia di Coccaglio, specializzata in prodotti elettromedicali (soci sono Roberto Angoli, Paolo Parma, Alfredo Ronconi) e la Inteegeo di Remedello specializzata nelle fondazioni speciali (titolari sono Vittorio e Leonardo Poli) ci sono la Sandrini spa di Mantova, la Andrea Faustinoni di Bergamo, la Antonio Melis di Cagliari e la Biesse di Genova.
Ieri il progetto è stato presentato ufficialmente alla Camera di Commercio di Brescia. Futurimpresa sgr, società creata dall'ente camerale bresciano - d'intesa con le consorelle di Milano, Bergamo e Como - ha annunciato l'ingresso nel capitale Rem con una quota dell'11%, valore dell'investimento tre milioni di euro.
Futurimpresa è un fondo di private equity diverso, non speculativo, che cerca di riportare la finanza al servizio dell'impresa. L'obiettivo è di entrare nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese lombarde al fine di finanziarne lo sviluppo, sostenendole nei processi di innovazione, d'internazionalizzazione e crescita della cultura aziendale. Ad un anno dalla sua nascita, Futurimpresa ha messo a segno il suo primo grande investimento bresciano.
Un grande risultato per il presidente della Camera di Commercio di Brescia Francesco Bettoni che più di tutti ha creduto nella bontà del «progetto Futurimpresa» e si è speso per la sua realizzazione. «L'aggregazione Rem è un esempio eccellente di imprese che vogliono crescere, internazionalizzarsi, fare innovazione - ha spiegato il presidente camerale Francesco Bettoni -. Questa società ha sviluppato una nuova tecnologia da applicare alla produzione di energie rinnovabili, inventando un sistema che coniuga produzione fotovoltaica e coltivazione dei terreni».
Un progetto di assoluta importanza e dalla grande valenza innovativa. «Rem ha inventato la prima tecnologia fotovoltaica italiana di seconda generazione esportabile - ha spiegato Luigi Glarey ad di Futurimpresa -. Non solo Rem è un modello vincente di aggregazione d'imprese, esempio competitivo da seguire e che vogliamo promuovere».
Grazie ai nuovi moduli agrovoltaici a inseguimento solare, sospesi al suolo, sarà possibile mantenere la destinazione agricola originaria dei terreni conciliando l'esigenza di reperire spazi per l'energia con quella di non sottrarre risorse all'agricoltura. «Un sistema che promuove il ritorno al l'agricoltura - ha spiegato Roberto Prati, imprenditore agricolo -. Bastano15 ettari di terreno perché una giovane coppia possa trarre un buon reddito dal proprio campo».

Roberto Ragazzi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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