Per assumere una badante serve un alloggio idoneo

La legge sulla sicurezza, in vigore dall'8 agosto scorso, ha modificato le regole per ospitare persone immigrate nelle nostre abitazioni, così come per i ricongiungimenti: chi porta un familiare in Italia, o ospita una badante nella propria abitazione, deve avere "un alloggio conforme ai requisiti igienico-sanitari, nonchè di idoneità abitativa, accertati dai competenti uffici comunali". E lo stato di famiglia richiesto, ovviamente, deve essere quello della "famiglia" in cui risiederà la badante (se si tratta di un'anziana che vive da sola, quello dell'anziana).
Una lettrice di Bovezzo, che sta per assumere una badante per la madre, ci segnala che "i documenti da fare la mettono in crisi".
In realtà, all'entrata in vigore della legge sulla sicurezza, in mancanza di altre indicazioni, ogni Comune si sta regolando a modo suo, e questo rischia di creare disparità di trattamento: un alloggio con caratteristiche considerate idonee a Milano, ad esempio, potrebbe non essere a norma per il ricongiungimento a Roma. Ed anche i costi sono differenti, perché ogni Comune ha diverse modalità di fare i sopralluoghi e di calcolare i costi di segreteria.
Per superare questo problema, il Ministero dell'interno ha suggerito il 18 novembre scorso a tutti i Comuni di prendere come riferimento il decreto del Ministero della sanità del 5 luglio 1975.
Ecco alcuni dei parametri fissati da quel decreto: i soffitti devono essere alti almeno 2,70 metri, riducibili a 2,40 metri per i corridoi, i disimpegni, i bagni, i gabinetti ed i ripostigli. Nei comuni montani al di sopra dei 1.000 metri sul livello del mare, l'altezza minima dei locali abitabili può scendere a 2,55 metri.
Devono poi esserci almeno 14 metri quadrati a disposizione per ciascuno dei primi 4 abitanti, che scendono a 10 metri quadrati per ciascuno dei successivi. Ogni alloggio deve avere un soggiorno di almeno 14 metri quadrati, stanze da letto di almeno 9 metri quadrati, se per una persona, o di almeno 14 metri quadrati, se per due persone. Le stanze da letto, il soggiorno e la cucina devono avere una finestra apribile.
L'alloggio con una sola stanza, per una persona, deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a 28 metri quadrati e non inferiore a 38 se l'alloggio è per due persone. Gli alloggi debbono essere dotati di impianti di riscaldamento, se le condizioni climatiche lo richiedano, con una temperatura compresa tra i 18 ed i 20 gradi centigradi uguale in tutti gli ambienti abitati e nei servizi, esclusi i ripostigli.
Tutti i locali, eccettuati quelli destinati a servizi igienici, disimpegni, corridoi, vani-scala e ripostigli debbono fruire di illuminazione naturale diretta. La stanza da bagno deve avere una finestra per il ricambio dell'aria o un impianto di aspirazione meccanica.
Cosa fare, dunque, per assumere una colf o una badante?
Bastano un documento valido (della lavoratrice) ed il codice fiscale se è italiana o comunitaria. Le pratiche per l'assunzione vanno espletate entro le 24 ore precedenti l'inizio del rapporto di lavoro all'Inps o ai Caf, patronati e associazioni autorizzate.
I lavoratori extracomunitari devono essere in possesso del permesso di soggiorno; il loro datore di lavoro deve inviare in Prefettura 5 giorni prima dell'inizio del rapporto una copia del contratto di soggiorno e di quello di lavoro.
Inoltre, si deve garantire un orario settimanale non inferiore a 20 ore, dimostrare di possedere un reddito annuo almeno doppio rispetto alla retribuzione dovuta al lavoratore, impegnarsi al pagamento delle spese di viaggio in caso di rimpatrio, assicurare alloggio adeguato o esibire la ricevuta della richiesta del certificato di abitabilità dell'alloggio in cui vive il lavoratore (da richiedere al Comune di residenza o all'Asl competente). Indicazioni dettagliate sui requisiti del datore di lavoro e del lavoratore si possono leggere collegandosi al sito www.inps.it, mentre i moduli da compilare per l'assuzione si possono scaricare anche dai siti: www.lavoro.gov.it; www.solidarietasociale.gov.it; www.interno.it. a. d. m .
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