Pasta da cuocere nel microonde. Nuova scommessa Valdigrano

ROVATO
Il progetto è quasi ultimato e, finora, ha comportato un investimento di 300mila euro. Valdigrano, il pastificio di Flavio Pagani, scommette sulla realizzazione di innovative paste da cuocere nel forno a microonde, oppure attraverso rigeneratori (particolari forni ventilati). Si tratta, come si legge nella relazione sulla gestione allegata al bilancio 2009 (chiuso con un fatturato di 59 milioni e un utile di 70mila euro), «di un'ambiziosa attività di ricerca e sviluppo» realizzata «in collaborazione con uno dei principali gruppi di ristorazione in Italia», che resta anonimo per motivi contrattuali. Il pastificio rovatese prevede di implementare un processo produttivo costituito da cinque fasi: produzione di pasta secca cruda, precottura, aggiunta dei condimenti, conservazione e immissione sul mercato, breve cottura prima del consumo (eseguita dal cliente finale).
I numeri del 2009
Lo scorso anno è stato comunque segnato anche da altri investimenti, segno che il pastificio rovatese (che impiega circa cento addetti) guarda con ottimismo al futuro. In particolare, sono stati spesi (usufruendo delle agevolazioni previste dalla Tremonti ter) 586mila euro per nuovi macchinari.
Il bilancio firmato da Flavio Pagani evidenzia un risultato prima delle imposte pari a 543mila euro, contro i 672mila euro dell'anno precedente. Le imposte hanno inciso per 473mila euro. Il fatturato è risultato in calo del 12% rispetto ai 67,4 milioni del 2008, ma si tratta di un dato spiegabile con la diminuzione dei prezzi di vendita. Infatti, i volumi produttivi di Valdigrano (che realizza pasta di semola di grano duro, pasta all'uovo, integrale e biologica, commercializzati sia a marchio proprio che con marchi dei distributori) sono aumentati nel 2009 del 16,5%.
In calo anche i costi per l'acquisto delle materie prime (da 51 a 39,1 milioni di euro). Gli oneri finanziari hanno inciso negativamente per 1,6 milioni di euro. Valdigrano ha iniziato bene anche il 2010, e le vendite sono in linea con l'anno precedente.
È invece tramontata l'idea di realizzare a Brescia un polo della pasta, attraverso l'acquisizione del Pastificio Pagani, l'impresa fondata dal padre di Flavio, Giulio Pagani, e ceduta alla famiglia Piantoni nel 1990.
Prima della fine del 2009, Valdigrano aveva presentato un'offerta al curatore fallimentare del Pastificio Pagani, Flavio De Pandis, per rilevare l'impresa rovatese e integrare i due pastifici. L'obiettivo era la produzione di 2 milioni di quintali all'anno di pasta, che avrebbe collocato il gruppo tra i primi cinque produttori italiani, ottimizzando nello stesso tempo alcuni costi. Il progetto è poi sfumato, e ora il Pastificio Pagani potrebbe passare al veneto Furio Bragagnolo, titolare di Pasta Zara. Ma per Valdigrano il 2009 è stato comunque un anno positivo, segnato da innovativi investimenti per crescere ancora.
Guido Lombardi
g.lombardi@giornaledibrescia.it
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato