Oms Saleri, utili in tenuta stagna

ODOLO
Pesanti investimenti in ricerca per lo sviluppo di nuovi prodotti e attenzione maniacale alla qualità. È l'unica strada individuata dalle nostre pmi per imporsi sui mercati e mantenere posizioni di leadership in settori fortemente competitivi come quello dell'industria petrolifera ed estrattiva. Un esempio? Le valvole metalliche «doppio effetto pistone 28''» per gas ad «altissimo livello di criticità» studiate nel 2009 dalla Oms Saleri di Odolo: una tipologia di prodotto unico al mondo, per modalità costruttive, ed in grado di garantire livelli di pressione estremi ed una tenuta totale. Grazie all'efficienza e all'eccellenza delle sue produzioni, nell'anno dominato dalla crisi, la Oms di Odolo è riuscita ad espandere i propri mercati e chiudere un ottimo bilancio. L'azienda è stata fondata nel 1896 ed oggi è guidata da Pietro Saleri; produce grandi valvole a sfera in acciaio, utilizzate prevalentemente nel settore estrattivo. Due le sedi produttive: a quella di Odolo è stata affiancato recentemente il sito di Bione. Mentre lo scorso anno è stata costituita in Bulgaria la partecipata (100%) «Oms Saleri Eastern Europe», tutt'ora inattiva.
Un bilancio da fare invidia
Il 2008 non fa testo. È considerato un anno eccezionale per quanto riguarda il fatturato salito fin sopra i 95,5 milioni di euro. Nel 2009 i ricavi sono tornati «in linea» con gli anni precedenti: il calo è stato di circa il 25% a 70,1 milioni. L'80% delle valvole prodotte dalla Oms Saleri va all'estero e nel 2009 sono «significativi» i risultati ottenuti nei mercati del Nord Africa, specie in Egitto, Algeria e Libia, mentre sono stabili le quote di mercato nel Middle e Far East.
Analogo calo hanno subìto i costi della produzione che sono passati da 71,7 milioni a 53,5 milioni di euro; la differenza tra valore e costi è di 15,3 milioni, era di 20,6 milioni. Sostanzialmente stabili i costi del personale passati da 10,1 a 9,9 milioni di euro (al 31 dicembre 2009 il gruppo occupava 210 dipendenti, erano 205 nel 2008). Tra gli altri costi, particolare importanza hanno i costi commerciali variabili che hanno inciso per il 2,15% sul fatturato.
L'utile resta sopra gli 11 milioni
L'utile netto di esercizio è di 11,1 milioni (nel 2008 era di 13,6 milioni), al netto delle imposte per 5 milioni e dopo aver spesato canoni leasing per 115 mila euro e canoni di locazione immobiliari per 2,3 milioni. L'utile è stato interamente portato a riserva. Gli ammortamenti sono stati di circa 1,3 milioni. Infine la voce oneri finanziari passa da un valore negativo per 145mila euro ad un valore positivo per 507mila euro. Positivi tutti gli indici di redditività: il Roi, l'indice che esprime la redditività del capitale investito passa da 389% del 2008 al 150% del 2009; il Ros, ovvero la redditività sulle vendite resta stabile al 21%, mentre il Roe (rendimento del capitale investito dai soci) è pari al 35%.
Oms strizza l'occhio al nucleare
Il 2009 è stato l'anno del consolidamento dei mercati del Nord Africa, su tutti Egitto, Algeria e Libia; il 2010 sarà quello del Sud America, naturalmente con tutte le cautele del caso vista la situazione geopolitica. Ma Oms Saleri sta attivando tutte le procedure necessarie per prepararsi alla fornitura di valvole per centrali nucleari. Nel 2009 Oms ha effettuato investimenti nel sito produttivo di Bione con il potenziamento del parco macchine utensili; è stato inoltre ammodernato in fonderia il sistema di lettura degli elementi con l'installazione di uno spettrometro all'avanguardia. Le previsioni per il 2010 sono buone, il fatturato dovrebbe attestarsi intorno ai valori del 2009, mentre si prevede una contrazione del margine degli utili dovuta ad una correzione al ribasso dei prezzi delle commesse.
Roberto Ragazzi
r.ragazzi@giornaledibrescia.it
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