Multa ingiusta sul vetro? Ecco come fare ricorso
Un'agguerrita missiva della lettrice Silvia, residente nel centro storico di Brescia, ci permette di riagganciare e approfondire un tema classico delle segnalazioni a Pronto GdB: le «multe ingiuste» o ritenute tali. Ecco la lettera: «Con il tagliando «R» (Residenti) esposto, ho parcheggiato in via Calatafimi, ove è permessa la sosta. Mi sono rivolta sia a Brescia Mobilità, che al comando dei vigili urbani, i quali mi hanno confermato la regolarità del tagliando e della sosta. Pensavo di concludere con una stretta di mano, e magari delle scuse. Mi sbagliavo! Un gentile vigile mi ha consigliato di: 1) Inviare una lettera di reclamo al Comando; 2) Aspettare la notifica e presentare ricorso al Giudice di Pace, il quale fisserà udienza alla quale dovrò partecipare. Nel caso di rigetto dovrò pagare multa e spese di notifica; 3) Proporre ricorso al prefetto. Lo stesso potrebbe non accoglierlo e ordinarmi di pagare la multa raddoppiata. Se pagassi eviterei ulteriori perdite di tempo, ma perché devo pagare? Vi ringrazio dell'attenzione». Abbiamo girato la lettera al commissario Riccardo Bertazzi, responsabile del nucleo contenzioso ed autotutela del Comando Polizia municipale di Brescia. Nella sua lunga e dettagliata risposta, che qui riassumiamo, chiarisce la procedura di difesa corretta da parte di un cittadino sanzionato a suo dire ingiustamente. Appena trovata la multa «Se il permesso è stato esposto correttamente ma non è stato visto dall'Agente è opportuno che il cittadino, appena trovato il preavviso (la multa verde ndr) sotto il tergicristallo il cittadino cerchi di provare con ogni mezzo possibile la diversa e regolare situazione. Significa reperire fotografie, documenti ecc, ovvero indicare persone presenti come testimoni in caso di eventuale successivo ricorso». Prove e testimonianze, ovviamente «devono essere reali e veritiere», viceversa si rischiano sanzioni penali. A questo punto siamo ancora nella fase di preavviso, prima della notifica del vero e proprio Verbale: «È quindi possibile inviare istanza di riesame al Comando Polizia Municipale di Brescia, il quale procederà ad ulteriori controlli. Ad esempio, nel caso della lettrice, se la rilevazione della violazione è stata effettuata con apparecchio elettronico palmare, procederà all'esame delle 2 fotografie che vengono scattate dall'Ausiliario del Traffico per le violazioni di sosta; se risultasse avvalorato l'errore, il Comando può procedere all'archiviazione del preavviso non ancora divenuto Verbale in sede di Autotutela». La verifica delle foto del palmare può confermare la veridicità dell'errore reclamato o la validità dell'addebito; nel caso in esame, tuttavia, non la fornisce per mancata inquadratura dell'intero parabrezza». Nel caso la risposta del Comando alla richiesta di annullamento in Autotutela fosse negativa, «se il cittadino ritenesse di dover proseguire comunque nell'azione di difesa, egli dovrà assolutamente attendere la notifica del preavviso (circa 80 giorni dalla data della violazione) e, divenuto così l'atto Verbale vero e proprio, ne inizierà il periodo di possibilità di opposizione, entro 60 giorni dalla notifica stessa, mediante ricorso, a scelta, al Prefetto oppure al Giudice di Pace del luogo ove è avvenuta la violazione». Il ricorso al Prefetto «Nel caso di ricorso al Prefetto, esso deve essere redatto per iscritto e firmato dall'intestatario del veicolo (anche se diverso dall'utilizzatore al momento della violazione) e vi si devono allegare tutte le prove raccolte. Il ricorso deve essere inviato a mano o mediante raccomandata con ricevuta di ritorno al Comando da cui dipende l'Agente (per Brescia risponde il Comando Polizia Municipale anche per gli Ausiliari del Traffico di Brescia Mobilità) oppure direttamente in Prefettura. Il cittadino può anche richiedere di essere sentito personalmente dal Prefetto. Se il ricorso verrà accolto, il cittadino riceverà comunicazione di archiviazione del Verbale in questione. Se verrà respinto, il Prefetto emetterà Ordinanza-Ingiunzione di importo pari al doppio di quello indicato al momento della notifica del Verbale, più le spese. Sarà comunque possibile presentare ulteriore ricorso al Giudice di Pace (in pratica una specie di ricorso in appello) entro 30 giorni dalla notifica dell'Ordinanza - Ingiunzione». Il ricorso al Giudice di Pace Se il cittadino sceglie di rivolgersi al Giudice di Pace, dovrà inoltrare direttamente il ricorso in 4 copie, compilato, firmato e corredato di prove, alla Cancelleria del Giudice di Pace, che a Brescia ha sede in Via V. Emanuele II n. 8, a mano oppure tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, tenendo presente che, dall'inizio del 2010, il ricorso implica il versamento di un «contributo unificato» di importo parametrato al valore: 38 euro per verbali fino a 1.100 e 78 euro se il valore e superiore a 1.100». Attenzione: «in ogni caso di ricorso, al Prefetto od al Giudice di Pace, non si deve mai procedere al pagamento del Verbale prima dell'espressione del giudizio da parte dell'Autorità interpellata. Il pagamento effettuato prima o durante il tempo di attesa dell'esito equivale infatti, come da giurisprudenza, ad implicita espressione di volontà di recedere dall'azione oppositiva».
Marco Sampognaro
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