Manerbio, un rilancio per investire sul futuro

Tredicimila 300 abitanti distribuiti su un territorio che supera di poco i 27 kmq. Un unico Comune (ed un'unica parrocchia), senza frazioni.
Diciotto istituti di credito bancario presenti sul territorio; numerose fabbriche di medio piccola dimensione, per lo più artigianali, legate alla produzione meccanica. Una grande azienda operante nel settore agro-alimentare leader nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi. La crisi del tessile, che dopo la chiusura dello storico Lanificio Marzotto nel 2002, causa anche il processo di internazionalizzazione e globalizzazione del mercato, fatica a tenere il passo e le numerose fabbriche tessili, spesso espressione dell'indotto, che faticano a resistere.
Questa, in pillole, la fotografia economico-produttiva di Manerbio. E di essa parliamo con il primo cittadino, Cesare Meletti, dallo scorso 7 giugno a guida di palazzo Luzzago, sede del Municipio manerbiese.
Un'economia che resiste
"Le attività maggiormente sviluppate sul territorio di Manerbio e che impiegano la maggior parte della popolazione sono le attività commerciali (330 circa), manifatturiere (200 circa), immobiliare, informatica e ricerca (200 circa), agricoltura (130 circa) e costruzioni (70 circa). Se consideriamo la situazione congiunturale dell'Italia, ed in particolare della Provincia di Brescia, si può affermare che Manerbio, rispetto anche ai comuni limitrofi, non presenta le condizioni peggiori. Ci sono aziende che concorrono a tenere alta l'economia manerbiese e che cercano di resistere alla crisi economica evitando i licenziamenti e investendo sul futuro", afferma Meletti.
Una considerazione anche sull'aspetto immobiliare: "Le case e gli appartamenti in fase di costruzione o inabitati non sono più numerosi rispetto ai paesi vicini, probabilmente anche perché la riconversione dell'area ex Marzotto, avendo avuto un contenzioso in sede di Tar, che non è stato ancora risolto, non è ancora partita come intervento di carattere edilizio/commerciale. Successivamente alla sentenza del Tribunale amministrativo, che si spera arrivi presto, valuteremo il da farsi considerando che, nel frattempo, la congiuntura è completamente diversa rispetto a quando il vecchio progetto è nato".
Nuove prospettive urbanistiche
Al sindaco chiediamo anche quali siano le priorità della propria azione amministrativa. "Sicuramente lo sviluppo in campo urbanistico: ed è proprio a tal fine che sono stati programmati due forum, uno che si è svolto lo scorso 4 dicembre e uno in programma domani sera al Piccolo Teatro".
Nel frattempo - aggiunge Meletti - "si è proceduto ad approvare il Pgt, divenuto operativo nei giorni scorsi.
Siamo riusciti a rendere immediatamente disponibili aree edificabili ad aziende e privati in un contesto viario molto appetibile (casello autostradale ed ex 668 Lenese) recuperando, inoltre, gratuitamente, 41mila mq di aree destinati a strutture di pubblica utilità".
Novità anche per il Piano casa, che porterà alla presentazione di nuovi progetti, proposte di recupero e altro, avendo come fine il superamento di alcuni limiti urbanistici per piccoli interventi edilizi che possono risolvere problemi abitativi dei privati.
Infine un accenno anche al possibile insediamento, nella campagna tra Manerbio e Leno, in località Aquila, di un Centro polifunzionale, commerciale e terziario denominato "Aquila". Un'opera che interessa 350mila metri quadrati di area agricola, sui quali si propone la realizzazione di 120.000 metri quadrati di edificato, di cui 70.000 a destinazione commerciale.
"L'amministrazione, nel dare parere favorevole al sorgere del Centro, ha subordinato il suo assenso all'accoglimento di alcune richieste: che l'operatore sia disponibile a riservare almeno il 25% delle assunzioni ai residenti nel Comune di Manerbio (circa 250); che l'operatore sia disponibile ad adeguare correttamente la viabilità d'accesso sul territorio di Manerbio dal Ponte del Mella (via Brescia) al casello dell'autostrada; che l'operatore sia disponibile a realizzare sul territorio di Manerbio un'opera pubblica o di interesse pubblico dell'importo minimo di un milione 500mila euro. Infine, qualora la destinazione dell'intervento dovesse essere modificata, il Comune di Manerbio dovrà essere invitato a partecipare a tutte le fasi procedimentali".
Umberto Scotuzzi
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