Lograto, la Oms Presse non si fa schiacciare dalla crisi

LOGRATO
Da 12 milioni di ricavi del 2008 è passata, a causa della crisi verticale cha ha colpito il settore, ai 4,5 milioni del 2009, con conseguente perdita di 200mila euro del conto economico. Ma gli ordini del 2010 per complessivi 8,8 milioni garantiscono copertura e lavoro fino alla fine dell'anno, con prospettive pressochè certe di tornare nel 2011 ai livelli del 2008, vale a dire 12,5 milioni di fatturato.
E' la Oms Presse di Lograto, azienda di pressofusione per alluminio fondata a Gussago nel 1978 da Peter Stippler, un operatore tedesco naturalizzato italiano. Oggi è guidata da Giorgio Stippler, figlio di Peter, con soci bresciani tra i quali Giovanni Consoli, un ingegnere che si è formato professionalmente in aziende del settore dove ha ricoperto per 12 anni, a partire dal 1991, importanti incarichi di responsabilità dirigenziale. Quella di Stippler, e della stessa Oms, è una storia singolare ed emblematica. Basti pensare che Giorgio Stippler, l'attuale titolare, è in grado di intervenire personalmente e manualmente su qualsiasi esemplare di pressa conoscendone perfettamente la struttura e il funzionamento. Una specializzazione insegnatagli dal padre Peter, il quale voleva che in figlio fosse in grado di essere tecnicamente autonomo rispetto alle maestranze, quindi capace di cavarsela da solo. E sarà così anche nella attuale crisi, di cui peraltro Oms sta intravedendo la ripresa.
Oggi, con il ricordato portafoglio ordini che arriva fino a tutto il 2010, le prospettive di ripresa sono confermate. Il 2009 è stato l'anno più critico. «Ci siamo salvati con l'usato - dice Consoli - ossia le revisioni delle vecchie presse e la ricambistica: senza l'usato avremmo chiuso».
Una curiosità: la prima macchina Oms venne fornita a fine anno '70 alla Saniplast di Gino Corioni, l'attuale presidente del Brescia Calcio. Da allora si è fortemente accentuata la specializzazione nelle presse piccole e medie - fino a 2500 tonnellate di chiusura - per pressofusione, pur mantenendo la capacità e il know how per produrre anche presse ad iniezione per materie plastiche. «Niente Cina, l'indotto della componentistica è tutto bresciano - tiene a sottolineare Consoli - poichè siamo convinti che in fatto di presse Brescia disponga del migliore know how a livello mondiale».
Alessandro Cheula
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