La Savelli in rosso ristruttura il debito

BRESCIA
Moratoria dei pagamenti e ristrutturazione del debito per la Savelli Impianti di Brescia, azienda con centenaria e consolidata esperienza nell'impiantistica per fonderia che ha dovuto far fronte alla difficile situazione del settore.
Ma a giugno 2010 il portafoglio ordini aveva superato i 24 milioni di euro, facendo sperare in un esercizio in netto recupero rispetto al 2009.
Cause esogene ed endogene
Fattori esogeni e cause endogene hanno infatti contribuito a rendere ancor più arduo un esercizio, il 2009, già penalizzato da una congiuntura generale negativa, in particolare per il settore sidermetallurgico.
Basti pensare al fatturato, calato anno su anno dai 41,4 milioni del 2008 ai 22,2 milioni del 2009, con un valore della produzione passato dai 45,7 milioni del 2008 ai 16 milioni del 2009. Il risultato finale è così passato da un utile di 125mila euro del 2008 a una perdita di 6,5 milioni di euro del 2009. Perdita che ha fortemente decurtato il patrimonio netto, che da una posta di 8,3 milioni del 2008 passa a 1,8 milioni del 2009.
Nonostante il contesto poco confortante, anche nel 2009 sono proseguiti gli investimenti per 1,6 milioni di euro, a fronte dei 906mila euro dell'esercizio precedente, destinati al progetto di prototipizzazione e sperimentazione dell'impianto di depolimerizzazione e ristrutturazione dei rifiuti organici (il cosidetto «biodiesel») per la trasformazione di biomasse e residui organici in combustibili per generatori di energia.
Impegni non onorati
Il brevetto ha però coinciso con la crisi globale, tanto che il primo acquirente dell'impianto non ha onorato gli impegni né completato l'investimento con le infrastrutture previste e necessarie per portare a pieno regime la produzione di energia. Ragione per cui anche questa imprevista e imprevedibile passività ha pesato sul conto economico dell'azienda.
Savelli ha comunque avviato drastiche riduzioni dei costi di gestione al fine di contenere le perdite di esercizio. Nel frattempo, come accennato in premessa e come precisato dalla relazione sulla gestione, la società ha indetto un incontro con i creditori per un accordo stragiudiziale di ristrutturazione e consolidamento di tutta la situazione debitoria.
I debiti bancari a bilancio 2009, infatti, ammontano a 15,6 milioni di euro (22,7 milioni nel 2008), mentre i debiti commerciali sono postati per 12,3 milioni di euro.
Lo stato patrimoniale evidenzia inoltre immobilizzi tecnici netti (gli investimenti fissi) di 14 milioni, alcuni multipli del patrimonio netto, generando un margine di struttura primario (il rapporto tra patrimonio e investimenti fissi) negativo. Migliorato il magazzino, che scende da 15 milioni del 2008 a 8,7 milioni del 2009, mentre raddoppiano le disponibilità liquide immediate (conti correnti bancari e postali) da 608mila a 1,2 milioni di euro, andando a migliorare la posizione finanziaria netta.
Controllo dei costi
La centenaria esperienza della Savelli e la sua proiezione sui mercati esteri, unitamente a un meticoloso controllo sulla gestione, alla ristrutturazione del debito e alla ripresa degli ordini, dovrebbero consentire un 2010 in difesa ma sufficiente a creare le condizioni per bypassare la crisi nel 2011.
Al conto economico infatti l'ebit, ossia il risultato della gestione industriale caratteristica (la differenza tra valore e costi della produzione) passa da un saldo positivo di 1,9 milioni a un saldo negativo di 5,4 milioni. Il costo del personale è leggermente diminuito, da 6,8 a 6,3 milioni di euro, mentre gli ammortamenti sono stati spesati nella misura di 813mila euro rispetto a 1 milione di euro dell'esercizio precedente. Gli oneri finanziari hanno pesato per 1,1 milione di euro rispetto a 1,2 milioni di euro dell'esercizio precedente.
Alessandro Cheula
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato