La Pedrali spa non si è seduta, l'utile sale a 6,3 milioni

PALAZZOLO
Originalità, qualità, design e innovazione di prodotto. Un concentrato di virtù d'impresa che a volte possono non bastare se si opera in un mercato fortemente concorrenziale come quello dell'arredamento. Diventa quindi indispensabile differenziarsi, comunicare la propria filosofia di prodotto attraverso lo sviluppo del proprio marchio. È la strada scelta dalla Pedrali di Palazzolo, diventato uno dei principali marchi in Italia nella produzione di sedie e tavoli in plastica, rivestiti in cuoio e pelle; ma anche sedie e tavoli in metallo, acciaio inox o alluminio. Ne è una prova il bilancio relativo all'esercizio 2009 che si è chiuso con un risultato eccellente (come avviene da tre anni a questa parte). Lo scorso anno l'utile netto è stato di 6,3 milioni di euro, l'anno prima era di 5,1, mentre nel 2007 era stato di 6 milioni. Risultati frutto di scelte strategiche in termini di posizionamento verso un mercato che richiede prodotti a maggior valore aggiunto.
La società - fondata nel 1963 da Giuseppe Pedrali e oggi gestita dai figli Giuseppe e Monica - ha sede a Palazzolo sull'Oglio e possiede uno stabilimento produttivo a Mornico al Serio in provincia di Bergamo. Il numero dei dipendenti è di 145 (dei quali 57 impiegati).
L'esercizio ha risentito della flessione generale dei mercati che è avvenuta nel corso del 2009. Il valore complessivo della produzione è passato dai 54 milioni ai 50 milioni di euro (-8,2%): i costi della produzione si sono attestati a 39,9 milioni a fronte dei 46,6 del precedente esercizio (-16,6%), l'incidenza percentuale dei costi di produzione sul valore della produzione si è attestata al 79,3%, portando il risultato della gestione caratteristica a 10,3 milioni.
Aumentano gli oneri finanziari che passano a 856mila euro (erano 434mila). Il cash flow è pari a 7,6 milioni, era di 6,3 nel 2008. Dai dati di bilancio emerge come l'incidenza dei costi di produzione sul valore della produzione risulta ridotto rispetto all'esercizio 2008 passando dall'85% al 79,3%. La società anche nel 2009 ha investito in progetti di ricerca e sviluppo circa 900mila euro per lo studio e la realizzazione di nuovi articoli caratterizzati da soluzioni tecniche, stilistiche e funzionali innovative. L'utile netto nel 2009 è di 6,3 milioni (destinato interamente a riserva straordinaria), dopo aver pagato imposte per 3,2 milioni e spesato ammortamenti per 1,3 milioni di euro.
raga.
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