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La crisi non scalfisce le valvole Itap

Il fatturato dell'impresa di Lumezzane è calato del 18% nel 2009, a quota 66 milioni. Ma la riduzione dei ricavi è dovuta soprattutto alla flessione dei prezzi. Utile di 5,1 milioni.
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LUMEZZANE
Ci sono aziende che, grazie ai fondamentali e alla posizione costruita nel tempo e riconosciuta dal mercato, resistono meglio di altre agli urti della crisi. La Itap di Lumezzane, specializzata nella produzione di valvole e rubinetti industriali, è tra queste. L'industria guidata da Agostino Patti (attraverso la controllante Finpat) archivia infatti un 2009 segnato da una brusca contrazione dei ricavi (-18%) e da un calo delle vendite, ma caratterizzato da un buon utile (5,1 milioni contro i 6,4 dell'anno precedente).
Il conto economico dell'industria
Nel 2009, il fatturato della Itap è stato di 66,4 milioni di euro, in calo rispetto gli 80 milioni dell'anno precedente (un risultato raggiunto anche nel 2007). Ma, come evidenziato dalla relazione sulla gestione allegata al bilancio, la diminuzione del volume d'affari si spiega anche con la riduzione dei prezzi di vendita per adeguamento del listino e con il calo del costo della materia prima. Le vendite sono diminuite principalmente in Europa (-25,1%) e in Italia (-15,5%), mentre negli altri Paesi del mondo il calo è stato più contenuto (9,9%). I mercati extra Ue incidono ora per il 40,4% sul fatturato dell'industria lumezzanese.
I costi hanno raggiunto i 58,3 milioni (5,6 milioni le spese per il personale), contro i 72,9 dell'anno precedente. La differenza tra valore e costi della produzione è stata positiva per 7,5 milioni, contro gli 8,7 dell'esercizio 2008. Il saldo tra proventi e oneri finanziari è stato invece positivo per 42mila euro (683mila nel 2008), e il risultato prima delle imposte è stato di 7,6 milioni (9,4 l'anno precedente). La Itap ha pagato tasse per 2,4 milioni di euro.
Prospettive di rilancio
Nonostante la generale situazione di crisi, la Itap è riuscita ad evitare il ricorso alla cassa integrazione; anzi: ha assunto cinque nuovi dipendenti (gli addetti sono ora 118).
Nel 2009 sono stati effettuati investimenti per quasi 2 milioni di euro, ma solo quest'anno sarà concluso il programma di ammodernamento degli impianti, con l'acquisizione di nuovi macchinari. Lo scorso anno, inoltre, i tecnici della Itap si sono concentrati su significative attività di ricerca e sviluppo, ultimando i progetti relativi ai riduttori di pressione. In particolare, gli studi hanno permesso di realizzare, come evidenziato dalla relazione del presidente Patti, due nuove tipologie di riduttori di pressione, e sono state migliorate le prestazioni dei riduttori già presenti sul mercato.
Gli investimenti (nelle macchine ma anche nei brevetti) e una discreta ripresa del mercato consentono di guardare con grande fiducia al futuro. In effetti, il fatturato del primo bimestre del 2010 è risultato in aumento rispetto all'anno precedente, anche grazie a un incremento dei volumi di vendita.
Allo stato patrimoniale, a conferma della solidità, il bilancio della Itap evidenzia immobilizzazioni per 5 milioni e un patrimonio netto di 44 milioni.

Guido Lombardi
g.lombardi@giornaledibrescia.it

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