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Gnutti, l'ammiraglia delle macchine utensili affronta con successo la sfida della crisi

OSPITALETTO Resta sempre l'ammiraglia del transfer bresciano, la chioccia da cui (come è stata l'Idra per le presse o la Guido Berlucchi per lo spumante classico) sono nati allievi che, una volta cresciuti, hanno conteso al maestro la palma del primato.
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OSPITALETTO Resta sempre l'ammiraglia del transfer bresciano, la chioccia da cui (come è stata l'Idra per le presse o la Guido Berlucchi per lo spumante classico) sono nati allievi che, una volta cresciuti, hanno conteso al maestro la palma del primato.
Superati i sessant'anni di vita
La Gnutti Transfer di Ospitaletto ha superato i sessant'anni di vita con lo smalto di una quarantenne, basti pensare al patrimonio netto di 36,5 milioni di euro, tre volte gli investimenti fissi, margine di struttura primario multiplo, a conferma di una signoria di lunga data e di lunga lena.
Una patrimonializzazione che consente di superare anche la crisi del 2009, il cui bilancio ha chiuso con una flessione del fatturato da 30,4 a 24,2 milioni di euro e un utile netto di 1,2 milioni, a fronte di 1,3 del 2008, dopo tasse per 759mila euro e proventi finanziari per 303mila euro (773mila nel 2008), il saldo di una gestione finanziaria che non conosce debiti bancari bensì una posizione finanziaria netta che, grazie a liquidità immediata sui conti correnti per oltre 9 milioni, è a credito per circa 10 milioni di euro.
Segno di una redditività a lungo accantonata e accumulata, tale da rendere sicura, anche se non tranquilla, la navigazione nei procellosi mari della crisi internazionale e far superare in buone condizioni la congiuntura del 2010.
Gli ammortamenti sono stati spesati per 486mila euro (la stessa misura del 2008), mentre il personale è costato 8,2 milioni di euro (8,1 nell'esercizio precedente), la materie prime 10 milioni e i servizi (energia in primis) 3,9 milioni. Positiva conferma anche per il risultato della gestione caratteristica (industriale) ossia la differenza tra valore e costi della produzione, il cui saldo è di 1,5 milioni a fronte di 2,5 milioni del 2008.
Il cash flow (utile netto più ammortamenti, la misura dell'autofinanziamento ossia la liquidità effettiva generata dalla gestione) è così di 1,7 milioni di euro.
Zero debiti, patrimonio netto smagliante
Allo stato patrimoniale, oltre i citati immobilizzi tecnici netti per 12,7 milioni, un magazzino fisiologico valutato 14,1 milioni (12,4 milioni nel 2008) e crediti commerciali per 8,2 milioni (14,4 nell'esercizio precedente).
Zero debiti tra le passività, come già ricordato, oltre a un patrimonio netto smagliante con i suoi 36,5 milioni, e solo debiti commerciali per 4,4 milioni (6,9 nel 2008).
Prospettive 2010? Incerte, come ammette con realismo il presidente, Renato Gnutti, che guida un cda di cui fanno parte anche Roberto, Ettore e Marco Gnutti. Incerte ma non incognite, dal momento che Gnutti affronta la congiuntura con la continuità di una ricerca che in azienda non ha mai conosciuto ritardi o interruzioni (in ogni angolo del mondo, si dice, c'è una Gnutti Transfer come una macchina per calze Lonati, come in ogni romanzo giallo c'è una pistola Beretta). Macchine di raffinata tecnologia, il top della eccellenza mondiale della meccanica che, nel caso Gnutti, può tranquillamente, sia pur non passivamente, aspettare l'arrivo della ripresa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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