Dalla Norvegia a Pontevico commessa da 60 milioni
Il gruppo Roda-Fiori realizzerà 120 chilometri di linee elettriche E al Nord potrebbe aprirsi un mercato ancora più ampio

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PONTEVICOI bresciani stanno nel mondo con l'inventiva e le fatiche di chi non misura le ore del giorno e si affida a un calcolo governato dell'esperienza sul rischio. Diversamente non riusciresti a comprendere perchè mai uno come Fermo Fiori, presidente del Consorzio Italia 2000 di Pontevico, vada in Norvegia, batta la concorrenza internazionale e si aggiudichi un appalto di circa 60 milioni di euro dalla Statnett SF per ricostruire una linea di corrente di 120 chilometri nella parte centro occidentale della Norvegia.
«È un contratto - dice il presidente Fiori - di 300 mila ore lavorative, portato avanti da 60 dipendenti con punte di 100. Abbiamo stabilito anche con la Norvegia, grazie alla sensibilità del vicepresidente della Statnett SF, Hakon Borgen, un rapporto eccezionale, sia sul piano operativo che umano».
Operare in sede internazionale significa andare avanti e indietro dal mondo, intrattenere, sfidare i prodotti e i costi degli altri. E nello stesso momento, osservare come vanno gli altri cantieri, per esempio, in Nigeria e in Francia, dove il Consorzio Italia 2000, nella regione africana, ha un contratto di progettazione di 10 milioni di euro l'anno, ormai in atto da 10 anni e con i cugini d'Oltralpe, dove opera da 12 anni, è attivo un altro lavoro triennale di 15 milioni di euro.
Il Consorzio Italia 2000 è leader, almeno a livello nazionale, e si batte in sede internazionale con i colossi più importanti sul mercato.
Il Consorzio tiene dentro di sè il segreto della sua forza e della sua compattezza, il segreto di una composizione familiare e plurifamiliare. Sta lì il valore aggiunto, il più di passione, trasparenza e impegno che batte i costi e aumenta i ricavi.
Il Consorzio Italia 2000 è composto infatti da due società, la Mazzalai di Trento e la Roda di Pontevico. L'amministratore della Mazzalai è Luca Fiori, consiglieri Fabio e Wilma Fiori. Nella Roda, al comando c'è Mario Roda con il figlio Francesco, Vincenzo Ravana e Eliana Fiori. In campo sono i padri, i figli e i nipoti, in un intreccio operoso e sentimentale che ha conquistato importanti soddisfazioni concrete e di immagine. La Roda di Pontevico conta circa 250 dipendenti e la Mazzalai una ventina.
Vincente è la strategia della delega, dentro una visione decentrata che parte dal presidente del Consorzio e si estende ai diversi rami aziendali.
Lui, Fermo Fiori, appartiene alla razza non in estinzione dei bresciani di successo grazie a intuizioni incredibili e a volontà alfieriane, capace di passare dal mercato della carne alla concorrenza dei kilovattora, alla maniera in cui, uno di noi, in redazione, passa da una notizia di nera e una di economia. Ma noi, però, rischiamo con le spalle coperte, lui Fermo Fiori e gli altri si mettono in campo e rischiano in proprio. Il nostro amico e collaboratore, il professor Paolo Pietta, docente di lingua e letteratura straniera, autore di una decina di libri, sindaco per 34 anni di Alfianello, accompagna al giornale il presidente Fiori, legato com'è da una amicizia di spessore. Sta lavorando a un libro in cui narra l'epopea dell'imprenditoria bresciana e studia anche la struttura di questo personaggio. Di Fermo Fiori, appena tornato dalla Norvegia, con in mano un contratto di circa 60 milioni di euro.
«Porteremo una linea nuova di corrente elettrica - conclude il presidente del Consorzio Italia 2000 - e probabilmente ci affideranno anche la zona complessa dei fiordi...».
«È un contratto - dice il presidente Fiori - di 300 mila ore lavorative, portato avanti da 60 dipendenti con punte di 100. Abbiamo stabilito anche con la Norvegia, grazie alla sensibilità del vicepresidente della Statnett SF, Hakon Borgen, un rapporto eccezionale, sia sul piano operativo che umano».
Operare in sede internazionale significa andare avanti e indietro dal mondo, intrattenere, sfidare i prodotti e i costi degli altri. E nello stesso momento, osservare come vanno gli altri cantieri, per esempio, in Nigeria e in Francia, dove il Consorzio Italia 2000, nella regione africana, ha un contratto di progettazione di 10 milioni di euro l'anno, ormai in atto da 10 anni e con i cugini d'Oltralpe, dove opera da 12 anni, è attivo un altro lavoro triennale di 15 milioni di euro.
Il Consorzio Italia 2000 è leader, almeno a livello nazionale, e si batte in sede internazionale con i colossi più importanti sul mercato.
Il Consorzio tiene dentro di sè il segreto della sua forza e della sua compattezza, il segreto di una composizione familiare e plurifamiliare. Sta lì il valore aggiunto, il più di passione, trasparenza e impegno che batte i costi e aumenta i ricavi.
Il Consorzio Italia 2000 è composto infatti da due società, la Mazzalai di Trento e la Roda di Pontevico. L'amministratore della Mazzalai è Luca Fiori, consiglieri Fabio e Wilma Fiori. Nella Roda, al comando c'è Mario Roda con il figlio Francesco, Vincenzo Ravana e Eliana Fiori. In campo sono i padri, i figli e i nipoti, in un intreccio operoso e sentimentale che ha conquistato importanti soddisfazioni concrete e di immagine. La Roda di Pontevico conta circa 250 dipendenti e la Mazzalai una ventina.
Vincente è la strategia della delega, dentro una visione decentrata che parte dal presidente del Consorzio e si estende ai diversi rami aziendali.
Lui, Fermo Fiori, appartiene alla razza non in estinzione dei bresciani di successo grazie a intuizioni incredibili e a volontà alfieriane, capace di passare dal mercato della carne alla concorrenza dei kilovattora, alla maniera in cui, uno di noi, in redazione, passa da una notizia di nera e una di economia. Ma noi, però, rischiamo con le spalle coperte, lui Fermo Fiori e gli altri si mettono in campo e rischiano in proprio. Il nostro amico e collaboratore, il professor Paolo Pietta, docente di lingua e letteratura straniera, autore di una decina di libri, sindaco per 34 anni di Alfianello, accompagna al giornale il presidente Fiori, legato com'è da una amicizia di spessore. Sta lavorando a un libro in cui narra l'epopea dell'imprenditoria bresciana e studia anche la struttura di questo personaggio. Di Fermo Fiori, appena tornato dalla Norvegia, con in mano un contratto di circa 60 milioni di euro.
«Porteremo una linea nuova di corrente elettrica - conclude il presidente del Consorzio Italia 2000 - e probabilmente ci affideranno anche la zona complessa dei fiordi...».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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