Bossini, i conti del 2009 non sono una doccia fredda

CASTENEDOLO
La Bossini Spa, ben nota azienda produttrice di docce, ha tirato le somme dell'attività 2009 in positivo, nonostante il periodo economico fortemente depresso. Il peggio sembra passato.
Parole di Massimo Bossini, amministratore delegato che col fratello Leonardo, presidente, guida il gruppo di famiglia. Infatti il primo quadrimestre 2010 annota un aumento dei ricavi del 10%. Nonostante la crisi la Bossini Spa ha chiuso il bilancio 2009 col risultato netto di 1,6 milioni di euro dopo aver versato imposte per 1,1 milioni.
Il dato conforta di suo, ovviamente, e dice che le difficoltà del mercato e la concorrenza cinese (in questo settore molto aggressiva sui prodotti medio bassi) hanno stimolato azioni virtuose nella riduzione dei costi, attraverso passaggi obbligati: rinegoziazione delle condizioni coi fornitori; blocco degli straordinari; smaltimento delle ferie residue; le lavorazioni esterne portate all'interno (a maggior sofferenza del terziario); abolizione del lavoro interinale per utilizzare al meglio le forze interne.
Tutto ciò ha consentito un bilancio positivo, ancor più vista la contrazione delle commesse. I dati sono di per sé illuminanti: i ricavi 2009 sono stati di 28,1 milioni (39 milioni l'anno precedente); i costi esterni sono passati a 16 milioni contro i 23,8 milioni; valore aggiunto, 12,1 milioni a fronte dei 15,2 milioni dell'anno precedente; pressoché immutato il costo del lavoro: 7,1 milioni contro i 7,9 milioni del 2008; il Mol (margine operativo lordo) si è attestato sui 5 milioni rispetto ai 7,3 del 2008; ammortamenti e svalutazioni 2,3 milioni (2,2 l'anno prima); un risultato operativo di 2,6 milioni rispetto ai 5,1 del 2008. Sempre decisamente contenuti gli oneri finanziari nell'esercizio pari a 182mila euro. Il consuntivo finale del bilancio dice dunque di un utile lordo di 2,8 milioni che, pagate le tasse, diventa un netto di 1,6 milioni rispetto ai 2 milioni del 2008.
Il Gruppo Bossini, controllato dalla finanziaria Finbos, accanto alla Bossini Spa vede MG Ancona, Jota Castegnato che produce copriwater, e Bossini Service, attiva nel settore delle lamiere. All'estero sono attive le filiali con depositi Bossini in Francia, Polonia, Spagna (in grande sofferenza per le note, più accentuate difficoltà economiche) e Inghilterra. Nel 2009, dunque, il fatturato della Bossini Spa (attività principale con 140 dipendenti) ha subìto un calo del 27,9%, ripartito fra 53% sul mercato italiano e 47% in sessanta Paesi d'Europa ed extraeuropei.
Qualche risentimento per il rincaro delle materie prime? «Hanno avuto incidenza relativa - osserva Massimo Bossini - perché ne utilizziamo diverse, oltre ai metalli non ferrosi». Il segreto, se mai c'è, per uscire in positivo sui mercati? «Qualità, prima di tutto, poi servizio e rinnovamento rapido del prodotto, ma l'attenzione più producente è proprio quella relativa al servizio». La Bossini è molto presente anche sul fronte pubblicitario verso il quale non sempre c'è apertura da parte delle imprese bresciane, che spesso lo considerano un costo evitabile e non veicolo di maggior successo.
Egidio Bonomi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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