Al femminile

Un appunto da lasciare sul frigorifero

Riflessioni in vista dell’ultimo dell’anno
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Io quest’anno lo chiuderei volentieri con un Amen, come al termine della Messa quando si promette di andare in pace. Vorrei essere pacifica ma provo un moto di rabbia se ripenso al lungo elenco di calamità naturali dovute alla mancanza di prevenzione, alle tragedie evitabili della guerra, al dubbio che la scienza venga impiegata per creare virus «ammazzauomini» in laboratorio.

Sono parole trite e ritrite eppure continuiamo a farci male da soli. A nulla servono gli avvertimenti degli studiosi che leggono la storia e, dati alla mano, presagiscono che siamo destinati a estinguerci come il 99,99% delle specie viventi che hanno abitato la terra. La cosa davvero tremenda sta nella certezza che l’uomo scomparirà a causa della sua arrogante stupidità.

Eppure le feste per il Natale continuano a conservare il gusto agrodolce familiare di riunirsi attorno a una tavola imbandita, di restare tutto il giorno in vestaglia senza provare la minima voglia di uscire di casa. Si guarisce prendendo la distanza dalla ferocia del mondo leggendo o guardando vecchi film d’amore in televisione. Quando arriva l’appetito basta piluccare qualcosa dal frigorifero stipato di avanzi.

Si deve provare la noia rilassante di guardare le luci intermittenti dell’albero, limitandosi a spostare ogni giorno i Re magi verso la grotta del presepio. E’ difficile prendere tempo per se stessi, noi siamo una specie di insoddisfatti cronici che nelle ultime ore dell’anno sperano di buttare le loro amarezze dalla finestra. Nella coda del 2023, miliardi di persone aspettano la mezzanotte per darsi un bacio e illudersi ancora che dentro il perlage del loro spumante troveranno la voglia di ricominciare tutto daccapo.

A capodanno c’è chi attacca in cucina un post-it con nuovi progetti mentre altri cercheranno di quadrare la loro contabilità, compensando tra le scarne soddisfazioni in entrata e le pingui delusioni in uscita.

Io ho in testa una sorta di promemoria dove ho scritto alcuni buoni propositi. Li cullo ogni tanto e spesso dimentico anche di averli. Penso che li lascerò lì anche per il prossimo anno. Sono progetti di gioia rivolti al futuro che coinvolgono inevitabilmente altre persone, ma niente è facile, tutto deve essere conquistato e riconfermato di tanto in tanto.

Bisogna augurarsi di avere sempre un motivo, un sogno da realizzare, un pensiero nel quale rispecchiarsi. Fatevi un appunto, le cose migliori capitano solo a chi ci crede.

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