I dubbi legittimi di una futura suocera

Da alcune settimane Marta è turbata, quando pensa che sua figlia si sposerà in settembre le viene un nodo in gola. I preparativi per il gran giorno seguono il solito schema: chiesa, ristorante, abito, fiori e partecipazioni ma adesso vorrebbe tanto che venisse tutto annulato.
Le torna in mente la prima volta che Andrea ha messo piede in casa. Si era presentato agghindato come un lord senza riuscire a nascondere un’indole piuttosto strafottente. La futura suocera che ha le vibrisse come i gatti ha lasciato il giudizio in sospeso. Di contro la promessa sposa si è innamorata e pende dalle sue labbra, anche se lui ha una creanza alquanto approssimativa e un romanticismo imparato sulle cartine dei baci Perugina.
Da brava mamma per non rompere le uova nel paniere ha ingoiato il boccone come si fa con certe pietanze che soddisfano poco. Non ha fatto commenti neppure quando lo ha visto attovagliato senza riguardo a tavola o coricato in libertà sul divano come se avesse già appeso il cappello.
Durante una cena un amico fidato ha messo nell’orecchio di Marta una pulce grossa come un fagiolo, il promesso sposo pare che cammini sul filo di lana, insomma che non sia del tutto onesto. Dal momento che l’ha saputo vive in perenne agitazione, lo osserva con fare investigativo e ascolta con attenzione tutto ciò che dice per carpire anche solo un indizio che possa confermare i sui dubbi.
La suocera recalcitrante vorrebbe investigare come Jessica Fletcher, ma teme di trovare una verità spiacevole come succede sempre alla Signora in giallo. Adesso vede con chiarezza il modo superficiale di affrontare le cose di quell’improbabile genero dal carattere permaloso e la disposizione a irritarsi quando viene contraddetto. Ogni giorno scopre in lui un nuovo difetto e mentre aumenta la preoccupazione invoca i suoi Santi affinché le concedano la grazia di una rottura risolutiva.
Questa storia vera i cui nomi sono inventati si collega in qualche modo agli sposi promessi di manzoniana memoria. La differenza è nella caparbietà di una madre che intende difendere sua figlia da un moderno bravo, non certo con la fiacca di Don Abbondio.
«Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai» pensa Marta e vorrebbe gridarlo con la stessa prepotenza di Don Rodrigo. Non resta che aspettare settembre per vedere se ha centrato l’obiettivo.
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