Accadde oggi: il 25 agosto 1960 Gronchi inaugurò le Olimpiadi di Roma

In Italia, eccetto quelle invernali, non ce ne sono state altre: anche per questo le Olimpiadi di Roma restano a pieno diritto in quel limbo tra realtà e leggenda.
Le imprese sportive non mancarono. Per citare le tre più rilevanti: la maratona vinta dall’etiope Abebe Bikila, che corse a piedi nudi; l’oro nei pesi massimi del pugilato di Cassius Clay, che poi avrebbe preso il nome di Muhammad Ali; il successo memorabile di Livio Berruti nei 200 metri piani di atletica.
Ma c’è pure altro. A cominciare dal contesto e dall’atmosfera. Il contesto era quello della piena ripresa del dopoguerra, con l’economia che marciava a ritmi altissimi e l’Italia che non aveva ancora conosciuto le divisioni, le crisi, le criticità della fine degli anni Sessanta e della decade dei Settanta. E poi l’atmosfera, unica, quella peculiarità esclusivamente romande di combinare storia antica e modernità, usando i monumenti romani come scenografie sportive. Non basta.
La ciliegina sulla torta la diede la televisione, che trasmise in mondo visioni gli eventi sportivi, trasformando quei giochi in una prima, vera, arena planetaria.
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