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La penna che non scrive ma legge i libri

Leggere un testo stampato non per tutti è cosa semplice. Umberto Minoni, docente del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione della Facoltà di ingegneria della nostra università e Mauro Bianchi, assegnista di ricerca, hanno inventato un dispositivo che aiuta la lettura. Si presenta come una penna biro dotata di una mini telecamera. Un cavetto la collega ad un computer.
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BRESCIA Leggere un testo stampato non per tutti è cosa semplice. Umberto Minoni, docente del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione della Facoltà di ingegneria della nostra università e Mauro Bianchi, assegnista di ricerca, hanno inventato un dispositivo che aiuta la lettura. Si presenta come una penna biro dotata di una mini telecamera. Un cavetto la collega ad un computer.
Scorrendo la penna appena sotto le parole stampate di un testo, queste vengono riconosciute dal computer e un sintetizzatore vocale le enuncia, con attenzione alla punteggiatura. «Al momento il nostro dispositivo - dice Minoni - è stato realizzato come prototipo sotto forma di periferica per computer portatile. In futuro potrebbe quindi diventare ancora più maneggevole, collegata a uno smartphone o un palmare, e con un collegamento senza fili». Il nuovo lettore aiuta a leggere giornali, libri o riviste e può diventare un inseparabile strumento per ipovedenti. È anche in corso uno studio, in collaborazione con il Reparto di Neuropsichiatria infantile degli Spedali Civili diretto da Alessandra Tiberti, per valutare se il dispositivo potrebbe trovare applicazione nei percorsi educativi o riabilitativi di soggetti con disturbi specifici dell'apprendimento.
«Il brevetto, depositato nel 2008 con titolare l'Università di Brescia, si applica alla lettura di testi stampati sui più comuni supporti (in carta opaca o lucida) e riconosce anche caratteri stampati in colori diversi dal nero».
L'utilizzatore impugna la penna, in modo semplice e naturale, ne appoggia la punta vicino alla parola che vuole leggere e, senza dover intervenire sul calcolatore, il sistema la pronuncia con la velocità voluta. Questo è uno dei valori aggiunti dell'invenzione. Nei sistemi già esistenti in commercio è richiesta la scansione dell'intero testo oppure di una riga completa. Ciò rende più complicata la lettura delle singole parole. Nel sistema «made in Brescia», invece, la velocità di lettura di ogni parola è strettamente legata alla volontà del lettore. Un vantaggio che rende il dispositivo adatto all'attività di studio, per la quale la velocità di lettura deve adeguarsi al grado di attenzione e alla capacità di apprendimento. «Quando la penna si appoggia sul foglio - continua Minoni - la periferica manda la sequenza di immagini all'unità di elaborazione, che rileva automaticamente la parola e ne riproduce il suono, oltre a memorizzare il testo in forma digitale e renderlo disponibile ad uso dell'utente».
La penna può essere utilizzata per leggere una parola per volta, ma per rendere la lettura più fluente si può scegliere l'opzione che consente di riconoscere un insieme di parole consecutive nell'intorno del puntatore o per eseguire la lettura durante lo scorrimento della penna lungo la linea del testo. Esiste anche l'opzione per il salto riga, che dà la possibilità di muoversi ancora più agilmente nel testo. Nel caso in cui la parola sia spezzata da un ritorno a capo, il sistema la ricompone e la pronuncia correttamente per intero. La penna permette anche la lettura al buio, grazie a un piccolo illuminatore a Led posizionato vicino alla mini telecamera. L'invenzione è compresa nel Portafoglio brevetti dell'Università di Brescia ed è disponibile per la cessione o licenza (info al n.030.2988241). m. c. r.

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