Con il burqa a Monticelli sognando il martirio in Siria

Secondo gli investigatori, la donna bloccata a Monticelli era pronta a partire per la Siria
IN BURQA DA BRESCIA ALLA SIRIA
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«Oh Allah ti chiedo una morte nel tuo sentiero». E ancora: «Il Paradiso, il Paradiso giuro che non ce la faccio ad aspettare». 

Così scriveva su Facebook, in arabo, Sara Pilè, venticinquenne di Monticelli Brusati diventata musulmana per amore del marito. 

La donna era pronta a partire per la Siria: ne sono convinti gli agenti della Digos di Brescia che hanno bloccato le intenzioni della giovane, mentre il Ministero dell'Interno ha disposto l'espulsione dall'Italia, già convalidata in giornata, del marito, il tunisino 30enne Sagrari Naim. Entrambi sono indagati, l'accusa è di addestramento con finalità al terrorismo

La bresciana, figlia di un imprenditore franciacortino, cresciuta in una famiglia facoltosa, e ultima di tre fratelli, si era sposata con il tunisino due volte; la prima con rito islamico nel 2010 e la seconda volta la scorsa estate con rito civile davanti al vicesindaco del paese dove è cresciuta.

Aveva una vita sociale ridotta al minimo, in strada indossava il niqab completo, e da due settimane che non usciva di casa. 

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