Tossine cancerogene nel latte venduto per produrre formaggio

L'indagine sul latte contaminato usato per produrre formaggio coinvolge Brescia, Mantova e Cremona, ma rischia di allargarsi
Zooprofilattico, truffa per le quote latte: 35 a processo - © www.giornaledibrescia.it
Zooprofilattico, truffa per le quote latte: 35 a processo - © www.giornaledibrescia.it
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Bianco, ma non pulito perché contaminato da aflatossine. Eppure quel latte con valori fuori norma è finito in migliaia di forme di formaggio che sono state però sequestrate prima che arrivassero sulle tavole dei consumatori. 

Per aver venduto latte contaminato, più di trenta persone, tra allevatori e produttori, sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Brescia con l'accusa di «adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari» . 

L'indagine coinvolge Brescia, Mantova e Cremona, ma rischia di allargarsi. 

Alle partite di latte con valori fuori norma l'azienda casearia Ambrosi e la Centrale del latte hanno detto no.

Al no alle partite di latte contaminato è seguita anche la segnalazione all'Asl Come invece tanti, troppi non hanno fatto. Nemmeno l'Istituto Zooprofilattico e i tre centri analisi accreditati in provincia, secondo l'inchiesta affidata al sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, hanno segnalato i numeri fuori parametri. 

E da Regione Lombardia è scattato un piano straordinario: previsti 6.000 controlli in aziende zootecniche e in stabilimenti di lavorazione del latte, al fine spiega una nota del Pirellone, «di assicurare il rispetto delle garanzie in materia di salute e protezione degli interessi dei consumatori».

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