Un altro controllore preso a pugni su un bus

Su un bus della linea 17 controllore preso a pugni da un utente sorpreso a bordo senza biglietto, poi fuggito aprendo le porte da solo.
Un altro controllore aggredito
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Ennesima aggressione su un mezzo del trasporto pubblico cittadino, ancora una volta un controllore colpito brutalmente da un passeggero senza biglietto.

Questa volta è accaduto su un autobus della linea 17 che transitava in via Oberdan. I due controllori, saliti a bordo del mezzo pubblico, hanno chiesto di esibire loro il biglietto ad un ragazzo, descritto come un ragazzo di certo bresciano sui 25 anni. Il giovane dapprima ha detto di non essere riuscito a farlo online, poi ha rifiutato di consegnare i documenti.

Quando uno dei due addetti al controllo gli ha chiesto di scendere il ragazzo non ci ha pensato troppo a lungo e gli ha rifilato una sberla. A quel punto gli animi si sono surriscaldati, i controllori hanno cercato di calmare l’uomo ormai fuori controllo, ma senza successo.

Al culmine della tensione il passeggero ha sferrato un pugno al volto del controllore, un dipendente e autista di 56 anni con oltre vent’anni di servizio alle spalle.

Mentre il collega della vittima cercava di chiamare la Polizia, l’aggressore, evidentemente non digiuno del funzionamento dei bus, ha sbloccato le porte del mezzo ed è fuggito. Lo stanno cercando gli agenti della Volante della Questura. Per ora di lui nessuna traccia. Per il controllore è stato quindi necessario il ricorso alle cure mediche: condotto al Civile, è stato ricoverato con la sospetta frattura del setto nasale.

L'episodio segue di pochi giorni la notizia di un bus della linea 11 preso a colpi di fucile ad aria compressa in Fossa Bagni, come pure della scorsa settimana è la notizia di un controllore della metropolitana aggredito alla stazione Brescia Due: a colpirlo si è poi scoperto era stato un sedicenne. Episodio che non ha mancato di suscitare apprensione tra i colleghi per la frequenza dei casi. Esperienza analoga a quella vissuta a settembre da un altro collega che aveva riportato addirittura la frattura di una mano.

 

 

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