Strage di piazza Loggia, perizia per Maggi. «Si rischia la beffa»

Disposta la perizia sulle condizioni di salute di Carlo Maria Maggi. Preoccupazione tra i familiari delle vittime: il processo è a rischio
STRAGE: MAGGI IMPUTATO?
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La parola passa ora ai periti che dovranno stabilire se l’ex ispettore per il Triveneto di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi, è incapace di affrontare il processo d’appello bis per la strage di Piazza della Loggia a Brescia che causò otto morti e oltre 100 feriti durante una manifestazione antifascista promossa dai sindacati il 28 maggio del 1974. 

È stato il sostituto pg di Milano Maria Grazia Omboni a sollecitare gli accertamenti, e le parti civili si sono associate, nella prima udienza del processo voluto dalla Cassazione che ha annullato l’assoluzione per il medico veneziano e per l’ex Fonte Tritone dei Servizi segreti Maurizio Tramonte. Il rappresentante dell’accusa non ha nascosto qualche «perplessità» sulla tempistica con la quale i difensori dell’ex ordinovista hanno depositato una documentazione medica che parla di gravi patologie, fisiche e cognitive, che da un lato impediscono la presenza di Maggi in aula e, dall’altro, fanno sì che il medico non sia in grado di comprendere quanto succede processualmente. 

I giudici della Seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Milano hanno quindi deciso per la perizia, mentre la difesa aveva insistito per un legittimo impedimento a essere presente e per la sospensione del processo. Domani i periti diranno quanto tempo ci vuole per decidere sulle condizioni di salute di Maggi: qualora lo stato fosse quello descritto dalla difesa, si imporrebbe lo stop del processo e, probabilmente, uno stralcio della posizione di Maggi mentre il dibattimento proseguirebbe per il solo Tramonte, personaggio, però, più defilato rispetto all’ex responsabile di Ordine nuovo per il Triveneto. 

Tra il familliari delle vittime la preoccupazione è forte e sconfina nello scoramento, dopo 41 anni dall’eccidio e 11 processi rimasti senza colpevoli. «È certamente un suo diritto - ha commentato il presidente dell’Associazione famigliari delle vittime, Manlio Milani, dopo che i giudici hanno disposto la perizia -, ma in questo modo si rischia la beffa: non ci sarà un giudizio e ognuno potrà interpretare questa vicenda come vuole». Milani ha fatto rilevare come Maggi presenti questa istanza dopo una sentenza della Cassazione secondo la quale ci sono gravi indizi nei suoi confronti. «Non si è mai presentato in aula in tutti questi anni - commenta - né ha mai posto la questione di un legittimo impedimento». 

La Camera del lavoro di Brescia (quella manifestazione era stata promossa dai sindacati), che si è costituita parte civile, oggi era in aula, per ribadire che «la verità storica è nota a tutti: quella fu una strage fascista, la verità giudiziaria ancora non c’è». 

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