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Vecchie targhette addio: diventa obbligatoria la nuova targa anche per i ciclomotori d'epoca

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Non sarà un fulmine a ciel sereno, tuttavia il dover cambiare le targhette ai cinquantini ed il libretto di circolazione rappresenta per tanti una bella difficoltà. In primis per i collezionisti di moto d’epoca che in genere contemplano nelle loro raccolte almeno un paio di esemplari d’antan.
Il radunio dei 50ini Dop di Carpenedolo (Foto Manieri)Cambia infatti il regime giuridico: addio alla vecchia targhetta dagli spigoli smussati così come al ‘librettino’ mentre i titolari dovranno recarsi in Motorizzazione o presso le agenzie autorizzate per richiedere la nuova targa a sei cifre ed un nuovo ‘libretto di circolazione’ simile a quello adottato per le normali motociclette.
In sostanza se sino ad oggi i vecchi motorini immatricolati prima del 2006 potevano essere ceduti senza particolari procedure, con la targhetta intestata alla persona che la richiedeva e l’assicurazione sul numero di telaio, adesso il motorino, anche quello vecchio, dovrà essere collegato con la carta di circolazione ad un numero di targa che fa riferimento ad un intestatario.
Va detto che la normativa prevede come l'annotazione nell'Archivio nazionale dei veicoli dei dati relativi alla proprietà non muta la natura giuridica di bene mobile non registrato del ciclomotore ed è effettuata, ai fini di sola notizia, per l'individuazione del responsabile della circolazione.

Quando si cederà un motorino, infatti, la targa resterà alla persona, mentre il libretto dovrà essere aggiornato e reintestato ad un proprietario, citando il relativo numero di targa che, a sua volta, fa riferimento alla persona.
Ne abbiamo già scritto sull’edizione del 6 maggio del Giornale di Brescia a cui rimandiamo, tuttavia il fatto che l’avvio delle procedure scatti a giugno impone alcune riflessioni.
La novità è stata annunciata dal luglio scorso, ma ora, dopo la pubblicazione del decreto ministeriale del 2 febbraio 2011, che si riferisce alla ‘Calendarizzazione delle operazioni di rilascio dei certificati di circolazione e delle targhe per ciclomotori (11A04290)’ i tempi si fanno più stringenti.
 
Ciascun ciclomotore alla fine sarà individuato nell’Archivio nazionale dei veicoli di cui agli articoli 225 e 226, da una scheda elettronica, contenente il numero di targa, il nominativo del suo titolare, i dati costruttivi e di identificazione di tutti i veicoli di cui, nel tempo, il titolare della targa sia risultato intestatario, con l'indicazione della data e dell'ora di ciascuna variazione d'intestazione. I dati relativi alla proprietà del veicolo sono inseriti nel sistema informatico del Dipartimento per i trasporti terrestri a fini di sola notizia, per l'individuazione del responsabile della circolazione.

Ma ora vediamo nell’ordine cosa si deve fare:
la precedente normativa, prevedeva la possibilità, per i proprietari di ciclomotori immatricolati prima del 14 luglio 2006, di circolare muniti:
1.    del CIT – Contrassegno di idoneità tecnica (c.d. librettino), che riporta il numero di telaio e le caratteristiche costruttive del ciclomotore.
2.    del Contrassegno di Identificazione del Ciclomotore (c.d. targhino),  che identifica il responsabile della circolazione e non era in alcun modo legato al ciclomotore;

Per i ciclomotori immatricolati dopo tale data, si era reso obbligatorio (art. 97 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante «Nuovo codice della strada», così come modificato dal’art. 3, D.Lgs. 15 gennaio 2002, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni) la sostituzione di questi documenti con
1.    il CIC- certificato di circolazione, che oltre ai dati inseriti nel CIT contiene il numero di targa del veicolo e il nome del proprietario
2.    la targa, che identifica l’intestatario del certificato di circolazione.

Per razionalizzare la presentazione delle domande da parte degli interessati e garantire quindi una gestione efficace ed efficiente da parte degli uffici competenti, il Ministero per le infrastrutture e trasporti  ha stabilito che i proprietari dei ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per
·    «0», «1» e «2» dovranno richiedere la targa entro il 1 giugno 2011 (60 gg dalla  data di pubblicazione del d.m. del 2 febbraio 2011),
·    «3», «4» e «5» potranno richiederla entro il 31 luglio 2011 (120 gg dalla  data di pubblicazione del decreto),
·    «6», «7» e «8» entro il 29 settembre 2011 (180 gg dalla  data di pubblicazione del decreto),
·    «9» e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera «A»  entro il 28 novembre 2011 (240 gg. dalla  data di pubblicazione del decreto)  e comunque non oltre il 12 febbraio 2012 (termine fissato dall’art.14, comma 3, della legge 29 luglio 2010, n. 120).
Il certificato di circolazione e la relativa targa sono rilasciati, contestualmente alla presentazione della domanda, dagli Uffici di motorizzazione civile e dalle imprese di consulenza automobilistica che hanno ottenuto l'abilitazione (D.m. del 15 maggio 2006 recante "Disposizioni applicative in materia di circolazione dei ciclomotori")

Documenti richiesti:
     E’ possibile effettuare la richiesta della nuova targa per ciclomotori sottoscrivendo una autocertificazione di residenza, presentando:
- un documento di identità ed il codice fiscale
- certificato tecnico originale (libretto), qualora il ciclomotore è già circolante
- certificato di conformità qualora il ciclomotore è nuovo di fabbrica.

La nuova targa per ciclomotori a sei caratteri alfanumerici deve essere richiesta nei seguenti casi:

- Acquisto di un ciclomotore nuovo mai messo in circolazione
- Acquisto di un ciclomotore usato senza il possesso del vecchio contrassegno identificativo (la vecchia targa ciclomotore con 5 lettere/numeri)
- Smarrimento, deterioramento o distruzione del certificato di idoneità tecnica (il libretto) del ciclomotore
- Smarrimento, deterioramento o distruzione del contrassegno identificativo (vecchia targa a 5 lettere/numeri) del ciclomotore
- Per permettere il trasporto di un passeggero sui ciclomotori omologati (ovviamente alla guida ci deve essere un maggiorenne)

I costi della pratica:
Per aggiornare il proprio ciclomotore al nuovo sistema di targhe basterà recarsi presso un ufficio della motorizzazione, compilare il modello TT2128, pagare i bollettini previsti
-    Bollettino per il rilascio della targa         12.92 euro
-    Bollettino diritti Motorizzazione            9 euro
-    Due marche da bollo                 29.24 euro
-    Diritti di agenzia                30 euro (in media)

La confusione sui tempi
Il decreto fissa i tempi di presentazione allo sportello, tuttavia va detto che chi ha una targa con sequenza numerica che inizia per 1, 2 o 3 i giorni utili per mettersi i regola sono solo 60, mentre chi ha un ciclomotore la cui targa inizia per 9 o A i giorni sono 240.
Così non si tratta di un vero e proprio piano di adeguamento, ma di un calendario con un inizio comune per tutti e con una data di chiusura diversa a seconda della targa.
Il decreto ministeriale così com'è stato pubblicato non appare per nulla vincolante per i cittadini.

Questo perché l'unico obbligo temporale che rimane è quello fissato in diciotto mesi dalla stessa legge 120. Quindi l’unica data vincolante resta, apparentemente, il 13 febbraio 2012 (e non il 12 febbraio come scritto nel decreto).
Perchè apparentemente? Perchè potrebbe arrivare una circolare del Ministero dell'Interno a stravolgere il tutto, magari prevedendo, per chi non dovesse rispettare il calendario, il sequestro dei documenti e l'invio degli stessi alla motorizzazione.

Obbligando di fatto il cittadino a provvedere al loro aggiornamento (nuovo libretto e nuova targa). Ma si tratta di stare a vedere.

Oppure se vi interessa la procedura per poter trattenere il vecchio libretto leggete QUI.

Roberto Manieri

r.manieri@giornaledibrescia.it
 

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