Lo struggente addio a Daniela Dessì: «Ciao amore mio»

È cominciato così il ricordo di Fabio Armiliato della compagna di vita Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
  • I funerali di Daniela Dessì
    I funerali di Daniela Dessì
AA

«Ciao amore mio, qualcuno ha detto che noi due ci parliamo con gli occhi». È cominciato così il
ricordo di Fabio Armiliato della compagna di vita Daniela Dessì nel corso del funerale celebrato ieri nel Duomo a Brescia.

«Gli occhi sono lo specchio dell'anima e le nostre anime si sono sempre parlate. Ho condiviso con te 16 anni indimenticabili, ricchi di tante grandissime soddisfazioni e di una vita privata intensissima che abbiamo sempre difeso e privilegiato rispetto a tutto il resto» ha detto nella cattedrale Armiliato che ha poi aggiunto: «Non voglio ricordare la grandezza della tua arte che è universalmente conosciuta e che è testimoniata dalle migliaia di messaggi che piovono da ogni parte del mondo. Voglio invece ricordare di te la tua grandezza di donna, di mamma, la tua bellezza interiore e la tua generosità, il tuo morismo, la tua malinconia, ma soprattutto la tua fragilità che potrebbe sembrare un paradosso rispetto alla dirompente personalità da vera diva che possiedi, diva nel senso di divina».

Lungo e commosso il ricordo di Armiliato: «Amarti ed essere amata da te è stato il regalo più bello del destino, faccio però fatica a pensare che lo stesso destino ti abbia strappato così presto dalla mia vita. Ci piaceva tanto stare insieme e ti piaceva dire che noi siamo sempre appiccicati come due francobolli. Cercavo la tua mano e mi dicevi "non scappo" e invece sei andata via».

Armiliato ha infine paragonato Daniela Dessì a Maria Callas: «Il critico musicale Giorgio Gualerzi diceva: c'è stato il tempo della Callas e ora c'è quello della Dessì. Aveva ragione. È proprio così. Senza mai clamore hai scandito il tempo di questa grande fetta di vita musicale a cavallo di due secoli con la tua classe e con un'interpretazione straordinaria sempre diversa e sempre con un denominatore comune di qualità artistica e vocale insuperabile. Tu sei entrata di diritto nell'immortalità per questo e sarai sempre ricordata come interprete di riferimento. Tu sei e sarai un orgoglio perenne per il nostro Paese».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia