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Vanessa: «Non potevo fare di più». Le lacrime e l'ipotesi ritiro

Dopo Londra 2012, ancora un quarto posto per Vanessa Ferrari. L'allenatore Casella: «Credo sia stata la sua ultima gara»
VANESSA QUARTA, DELUSIONE A RIO
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«Credo sia stata la sua ultima gara e questo non fa che accrescere il dolore per l'errore che ti toglie la medaglia nell'ultimo salto». 

Vanessa Ferrari ha rimandato al suo ritorno in Italia ogni decisione sul futuro, ma secondo Enrico Casella, allenatore delle azzurre, quella della Rio Olympic Arena potrebbe essere stata l'ultima gara della ginnasta bresciana. 

 

«Lei sa comunque sempre risollevarsi, non smette mai di lottare e in ogni caso ha un futuro come allenatrice, quindi me la troverò tra i piedi ancora per qualche anno...», aggiunge sorridendo il tecnico, che sulla finale del corpo libero che ha visto la Ferrari chiudere quarta ha poco da recriminare: «Le ho detto subito che quel passo lì le sarebbe costato caro. A volte le giurie fanno bei pasticci, ma stavolta hanno fatto la cosa giusta. Non era giusto il punteggio di Londra ma non si può ripagare un'ingiustizia con un'altra ingiustizia». 

Dopo la gara, Vanessa Ferrari è scoppiata in lacrime, come quattro anni fa, perché un quarto posto è sempre un quarto posto, a prescindere da come arrivi. 

«È uguale che a Londra, è sempre una medaglia olimpica - lo sfogo -. Nel 2012 me l'hanno rubata, qui potevano darmela come non darmela, più o meno è la stessa cosa. Sapevo che potevo fare meglio l'esercizio, ma l'ho fatto bene, ci ho sperato fino all'ultimo perché ci poteva stare. Non sono più serena rispetto ad allora». 

Vanessa stavolta sa di non aver nulla da recriminare nei confronti della giuria. L'amarezza per un podio mancato in quella che potrebbe essere stata la sua ultima Olimpiade, però, resta. 

«So da dove vengo, gli infortuni che ho avuto, ho dato sempre il massimo. Tutto quello che ho fatto è stato il mio massimo, nelle varie condizioni fisiche che avevo, a Pechino, a Londra, qui, ai Mondiali di Glasgow non stavo in piedi, ma ho qualificato la squadra. Ho fatto tutto quello che dovevo fare e adesso sto così perché è una grande delusione come a Londra. Nello sport c'è chi vince e c'è chi perde, a me è andata così di nuovo. Ma non potevo fare di più».

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