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Lady Stovini: «Non volevo offendere nessuno»

Isabella Miraglia, moglie di Stovini, dispiaciuta per la polemica creata dai suoi tweet
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«Mi dispiace». Isabella Miraglia, moglie di Lorenzo Stovini, lo dice a parole, ma glielo si legge negli occhi. È dispiaciuta per quei tre messaggi mandati «a caldo» su Twitter lunedì, col marito sostituito e il Brescia sotto 2-0 ad Ascoli. Parole che hanno fatto discutere, creando un caso che Isabella vuole chiudere.
Signora Stovini, la polemica per i suoi tweet non è mancata...
«Ho peccato di superficialità: ho voluto esprimere un pensiero su un social network lasciandolo poi alla libera interpretazione. Mi dispiace davvero per quanto è successo».
Lei ha scritto «come inventarsi di farlo giocare terzino destro» riferito alla posizione di Stovini ad Ascoli.
«Non voleva essere affatto un attacco al mister, che tra l'altro conosco e stimo. E nemmeno voleva essere un giudizio tecnico, davvero. Solo il pensiero di una moglie che vede il marito giocare e la squadra per cui difende i colori perdere. Un po' di amarezza è umana, niente di più».
Alcune sue parole sono parse anche un attacco a Brescia.
«Preciso subito che non ho nulla contro la città e contro i bresciani. All'inizio c'è stata qualche difficoltà, poi ci siamo ambientati. A volte però capita di essere nervosi per affari personali, così ad esempio è capitato lunedì: mi sono sfogata su Twitter e non è stato il massimo, ma non era affatto mia intenzione né offendere i tifosi delle rondinelle né i bresciani in generale».
Il rischio è quello che possa arrivare una multa a suo marito.
«Ecco, mi dispiacerebbe parecchio se pagasse Lorenzo per una cosa che ho fatto io. Lui era ignaro di tutto quanto, è stato solamente un mio sfogo personale che adesso mi auguro passi con questo chiarimento. Siamo due ragazzi tranquilli, abbiamo una bimba bellissima, l'ultima cosa che voglio è creare polemiche o problemi a Lorenzo».
Da un suo tweet però emerge questa frase: «Brescia non ti merita, che giochino gli altri campioni del Real».
«È stata un'uscita fuori luogo, ma fa parte un po' dell'intercalare toscano; in realtà volevo sdrammatizzare mandando quel tweet che era diretto a mio marito. Non era mia intenzione offendere i compagni di squadra di Lorenzo e ci mancherebbe che fossi io a giudicare la loro professionalità».
Quindi capitolo chiuso?
«Spero proprio di sì. Ribadisco, mi dispiace, ma sono impulsiva e difendo le persone che amo. A volte può anche capitare di sbagliare».

Gianluca Magro
g.magro@giornaledibrescia.it

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