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Brescia: un viaggio dalle stalle alle stelle

Pasinato vince due campionati consecutivi, ma la serie A dura solo una stagione
AA

Veni, vidi, vici. Il bolzanino Toni Pasinato in due stagioni riporta il Brescia in A. Nella massima serie però la squadra viene affidata a Bruno Giorgi, che è confermato nonostante la retrocessione.

E nella successiva annata le rondinelle rischiano di tornare nella terza serie, salvandosi solo ai rigori nello spareggio del 24 giugno ’89 a Cesena contro l’Empoli. Ma andiamo con ordine. La terza stagione consecutiva in C1 si conclude finalmente con la promozione. E che promozione: miglior attacco con 47 reti realizzate (16 di Gritti), miglior difesa (18 gol subiti da Aliboni), una serie finale di 24 risultati utili.

E l’anno dopo in B un’altra cavalcata vincente, spalla a spalla con l’Ascoli di Boskov. Ancora una volta la serie A dura però lo spazio di un campionato e ancora una volta è fatale l’ultima giornata, la sconfitta in casa della Juve nella gara d’addio di Platini, con gol del bresciano Ivano Bonetti. Ma il pasticcio vero era stato commesso la settimana precedente in casa, quando il Brescia aveva fatto harakiri con l’Ascoli.

Il successivo campionato in B è senza infamia e senza lode. Poi a guidare il Brescia è chiamata l’ex rondinella Vincenzo Guerini. Premesse eccellenti, ma stagione difficilissima. Il tecnico trumplino viene avvicendato da Giacomini alla 16ª giornata e richiamato alla 28ª. Il torneo si conclude con Brescia e Empoli affiancate al quart’ultimo posto. Nello spareggio di Cesena 120 minuti non bastano per sbloccare il risultato, poi il Brescia vince 3-0 ai rigori.

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