Sport

Brescia e stadio nuovo, in campo c'è Infront

L'accordo tra Brescia Calcio e Infront porta la multinazionale ha farsi carico di oneri e gestione.
AA

Uno stadio raccolto, tecnologicamente avanzato, multifunzionale. Con un fondo in sintetico di ultima generazione, gli spalti interamente coperti e magari la possibilità di chiuderlo completamente.

Dopo il definitivo accantonamento del progetto che interessava l’area di Castenedolo e di quello relativo alla Cittadella dello Sport, il Brescia calcio e suoi soci controllanti a fine aprile, al termine di un lavoro iniziato qualche mese prima, hanno siglato un accordo con il colosso Infront, che di fatto sostituirà la società di via Bazoli in tutti i passi necessari per arrivare alla costruzione del nuovo impianto.

Un accordo in esclusiva, che scadrà il 31 dicembre di quest’anno, avendo entrambi i contraenti ritenuto che sei mesi rappresentino un tempo sufficiente per mettere in moto la macchina organizzativa. Il primo passo sarà il contatto con l’ufficio tecnico del Comune di Brescia per individuare le aree disponibili e verificarne l’attuale destinazione. Quello successivo, che con ogni probabilità verrà affidato a Esg, che ha già effettuato analoga operazione per il nuovo stadio di Wembley, sarà la ricerca di mercato atta ad individuare le necessità alle quali l’impianto, che si immagina con una capienza di poco inferiore ai 20.000 posti, dovrà rispondere, con i relativi costi e il reperimento dei finanziamenti.

Infront dunque si occuperà in toto dell’operazione, facendosi carico di ogni onere a partire da quello finanziario e poi gestendo lo stadio per un periodo stimato in trent’anni. Rispetto ai progetti di un passato anche recente, che legavano la costruzione degli impianti alla presenza di centri commerciali, ci troviamo davanti ad una filosofia innovativa che punta esclusivamente sulla struttura, ipotizzandone dunque il massimo sfruttamento.

È evidente che, perché ciò accada, la gestione debba coinvolgere diverse attività oltre a quella principale, ovvero la disputa delle gare interne del Brescia calcio. Rivolgendosi non solo ad altre discipline sportive, pensiamo al tennis indoor, sempre nel caso di una copertura totale, ma anche al mondo degli spettacoli ed in particolare dei concerti. Magari in simbiosi con la vicina Milano, come suggeriscono, oltre al buon senso, le entrature che Infront ha anche nel capoluogo lombardo.

La logica suggerisce che se San Siro ha le dimensioni ideali per ospitare il concerto di una star dell’appeal di Bruce Springsteen, come in effetti è accaduto in più di un’occasione, la tournée di un artista che muove un numero pur considerevole ma più contenuto di ammiratori potrebbe così far tappa a Brescia.
«Penso si tratti di un’occasione straordinaria per la nostra città - ha osservato l’avvocato Bruno Ghirardi, consulente della Lega di serie A (della quale Infront è advisor) e da sempre legale del presidente Corioni -. Ora la parola passa ad altri soggetti, pubblici e privati. Di certo però non si potrà più dire che il Brescia calcio è una questione privata di Gino Corioni e della sua famiglia, visto che accanto a loro adesso c’è Infront».
Franco Bassini

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia